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Unioni civili: Pd Senato dice sì a voto finale ddl, resta nodo adozioni/Adnkronos

26 gennaio 2016 | 13.38
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Il voto unanime era dato per scontato, sin da questa mattina. Ma i fautori delle unioni civili, la senatrice Monica Cirinnà in testa, hanno comunque la faccia di chi ha appena tirato un sospiro di sollievo quando lasciano la riunione del gruppo a palazzo Madama. Il pronunciamento dei senatori Pd impegna il gruppo al sì sull'impianto del ddl. Tradotto vuol dire che i parlamentari dem garantiranno il via libera alla legge. Che ci siano le stepchild, che non ci siano o che siano riviste come suggerisce l'emendamento Pagliari-Marcucci, quello della mediazione.

Perchè il punto aperto resta sempre quello: le adozioni. Davanti c'è una settimana buona per continuare a mediare. Il ddl va in aula giovedì ma ci sono da votare le pregiudiziali di costituzionalità e quindi il dibattito generale. I voti di merito non arriveranno prima di martedì o mercoledì della prossima settimana. Di qui ad allora parte la trattativa in extremis nel Pd per arrivare con il massimo di unità possibile nell'aula del Senato.

E le 'colombe' al lavoro già da giorni, confidano che, una volta archiviata la risonanza mediatica del Family Day di sabato, potrà esserci maggiore serenità per chiudere un accordo. Ora la mediazione si articola attorno a quali emendamenti si circoscrive la libertà di coscienza. Un punto non da poco per garantire che la legge non sia approvata monca, azzoppata magari sul punto delle stepchild.

a gruppo intervengono tutte le anime dem, alla fine i mediatori Marcucci-Pagliari

Il via libera del Senato a un testo azzoppato è lo scenario che i vertici del Pd chiedono di evitare. Significherebbe cambiare il testo alla Camera e dover tornare poi a palazzo Madama. Quindi l'imperativo è evitare la navetta. Per questo si continuerà a trattare nelle prossime ore. Sia negli organismi ufficiali come la bicameralina Pd sia in incontri informali. Oggi al gruppo, riferiscono, c'è stato un clima tutto sommato pacato.

C'erano una novantina di senatori presenti su 112. E nel voto unanime, raccontano, sono compresi tutti o quasi i senatori cattolici critici sul ddl Cirinnà. Durante la riunione ppo sono intervenute un po' tutte le componenti che si stanno muovendo sulla scena delle unioni civili. A nome dei cattolici hanno parlato Stefano Collina e Roberto Cociancich, tra gli altri. Il primo, in particolare, ha alzato l'asticelle chiedendo modifiche non solo all'art.5 suelle stepchild ma anche all'art.3 che contiene un dispositivo che apre la strada alle adozioni. Una richiesta respinta al mittente.

"E' come dire stralciamo le stepchild", commenta Beppe Lumia, primo firmatario di un pacchetto di emendamenti di mediazione sugli art.2 e 3. Insomma, oltre a quanto limato in quegli articoli non si può andare. A nome della minoranza Pd è intervenuto, tra gli altri, Federico Fornaro a ribadire che la sinistra dem vuole legge e la vuole senza stravolgimenti. "Le unioni civili sono nel programma del Pd, delle nuove e vecchie segreterie. Il paese reale è più avanti del paese legale. Il testo Cirinna è stato rivisto e riadattato, si vada avanti su quel testo senza stravolgimenti".

Zanda, raggiunto accordo con opposizioni, emendamenti da 6mila a poche centinaia

A nome dei Giovani Turchi, schierati con la sinistra Pd sulle stepchild, è intervenuto Francesco Verducci: va bene la libertà di coscienza, ha detto, ma occorre tenere conto anche delle indicazioni e della volontà politica, espressa anche da Matteo Renzi. Alla fine è arrivato il momento dei mediatori. Sono intervenuti i firmatari dell'emendamento considerato il più adatto a favorire una mediazione nel Pd sulle stepchidl. Quello presentato dal senatore Andrea Marcucci, molto vicino a Matteo Renzi, e dal cattolico Giorgio Pagliari.

Quest'ultimo fa un'osservazione di merito: è possibile" integrare le due posizioni: affidamento e adozione, introducendo una disciplina in un'ottica che arriva all'adozione. Questo non toglie nulla a una posizione o a un'altra. È strada che risolve il problema nel rispetto dei principi della costituzione". A Marcucci il commento più politico: "Più unito è il Pd più sarà facile approvare le unioni civili. Abbiamo una grande responsabilità perché siamo guida del Parlamento. Chiedo a tutto il Pd un piccolo sforzo sul mio emendamento che ho firmato con Pagliari. Ricordo lo smacco dei Dico, superiamo quello smacco".

Intanto, una mano l'ha dato il lavorio del capogruppo Luigi Zanda che ieri in una triangolazione di contatti ha portato a casa un patto con le opposizioni sugli emendamenti: "Ieri pomeriggio -ha detto Zanda- ci sono stati ripetuti contatti con Romani, Schifani e Centinaio e si sta profilando una consistente riduzione di emendamenti che da 6 mila potrebbero diventare poche centinaia. Questa possibilità è un'ottima notizia. Anche politica, tutti riconoscono l'importanza e la delicatezza del provvedimento. Non ho preso contatti con il movimento 5 stelle -ha aggiunto- perché ha presentato zero emendamenti e anche questo è un segno politico molto importante".

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