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Roma, Salvini: "Marchini e Pivetti avanti nel voto dei gazebo, ora servono primarie"

29 febbraio 2016 | 14.44
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Matteo Salvini (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Matteo Salvini (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

"Siamo al 60% dello spoglio, lo scrutinio è in corso". Ma non c'è "nessun trionfo" nel sondaggio dello scorso weekend ai 41 banchetti allestiti da Noi con Salvini a Roma per chiedere ai cittadini chi preferiscano come candidato sindaco tra Guido Bertolaso, Alfio Marchini, Francesco Storace, Fabio Rampelli e Irene Pivetti. Lo spiega Matteo Salvini, in conferenza stampa a Montecitorio.

"Innanzitutto - dice il leader della Lega- c'è immensa soddisfazione, in 24 ore quasi 15 mila persone sono uscite di casa per esprimere la propria posizione. Questo significa che la gente ha voglia di dire la sua". Ma tra le opzioni proposte ai cittadini, "non c'è nessuno che arriva alla maggioranza - rimarca Salvini - per ora ci sono stati: 1.450 voti per Marchini; 1.300 per Pivetti; 1250 per Storace; 1.050 per Bertolaso, 900 e rotti per gli altri". Dunque, nessun trionfo ma una convinzione: "La gente ci chiede di stare insieme e andare uniti. Chiedo uno sforzo agli alleati, perché con 4-5 candidati non si va da nessuna parte. Per vincere andiamo uniti, è quel che ci chiede la gente".

"Chiedo - incalza Salvini - a tutte le parti in causa di fermarsi, ragionare, e valutare se non sia il caso, vista l'eccezionalità di una città come Roma, di coinvolgere tutti i cittadini romani in una giornata di scelta popolare". Dunque, chiederete delle primarie? "Be', chiamatele come vi pare. Ma no allo scimmiottamento delle primarie del Pd, quelle fanno ridere da sole. Ma una condivisione con la partecipazione dei cittadini ci vuole. Io lo proporrò. So che ci sono ritrosie" sulle primarie, "ma se fosse uscito un trionfatore no problem, ma non è così".

"Il sondaggio era una 'roba nostra', non pretendo che riguardi tutti. Ma facciamo delle primarie più serie, le nostre sarebbero di serie A, quelle del Pd di serie B. Quel che esce da nostri gazebo è che nessuno ha stravinto e straperso, ci sono stati anche tanti voti per Bertolaso", osserva Salvini.

"Ho letto che sarei io l'elemento divisivo - aggiunge - mentre la Lega tiene più di altri a tenere unito il centrodestra, ma così com'è il centrodestra perde e fa un regalo a Renzi. Se andiamo alle urne con 4 candidati la sconfitta è certa, non si va da nessuna parte. Io chiedo, e lo chiederò a Berlusconi e a Meloni, che tutti e 4 i candidati, se vogliamo vincere Roma, si mettano attorno al tavolo con altre forze civiche per decidere come tirare fuori una sintesi, ascoltando la voce dei cittadini. Ma se ognuno resta sul suo binario, allora siamo su un binario morto. Se ci presentiamo così, Renzi se la ride".

Salvini riparte dai gazebo, dunque. Se l'esperimento messo in piedi nel weekend "lo facciamo in maniera rigorosa - propone - in tutti i quartieri e convolgendo tutti gli alleati, possiamo marcare la differenza. E io sono pronto al passo indietro, qualsiasi nome arrivi dai cittadini".

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