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Milano, Sala sfida Parisi: "Con lui il sindaco sarebbe Salvini"

Beppe Sala e Giuliano Pisapia al teatro Parenti a Milano - (Adnkronos)
Beppe Sala e Giuliano Pisapia al teatro Parenti a Milano - (Adnkronos)
19 marzo 2016 | 17.27
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Beppe Sala passa all'attacco e non risparmia critiche ai suoi avversari nella corsa a Palazzo Marino. Messa da parte la tenuta da manager - affronta in camicia la platea di circa 600 persone del teatro Parenti a Milano - riserva le prime stoccate del suo discorso a Stefano Parisi e Corrado Passera, rispettivamente candidati del centrodestra e di una lista indipendente nella corsa alla poltrona di sindaco. Tre volti più da manager che da politici, ma Sala ci tiene a rimarcare le differenze: "Basta dire che 'i candidati sono tutti uguali', io non c'entro nulla con gli altri due", spiega nell'evento per l'apertura della campagna elettorale che ha come slogan 'Milano ogni giorno, ogni ora'.

Gli ultimi sondaggi sembrano mostrare una differenza sempre meno marcata con Parisi, ma l'ex commissario Expo mette in guardia da una possibile vittoria del centrodestra. "Ci ritroveremo con Salvini come sindaco", il segretario della Lega corre come capolista, e "lui (Parisi, ndr) che fa il portavoce. Un'idea folle che da verde sta diventando nera". Un'eventualità che Sala scongiura: "Sono moderatamente ottimista, io voglio vincere", ricordando che lui è stato scelto con le primarie e ha saputo unire il centrosinistra, mentre Parisi "è stato scelto ad Arcore", M5S si è eliminato da solo con il ritiro della candidata Patrizia Bedori e "l'altro si è fatto il suo partitino. Passera evoca continuamente le paure, io ho molta più paura di sapere che il 20% dei giovani milanesi non ha lavoro. Diamo il giusto peso alle paure".

Non solo parole per gli avversari, Sala ringrazia la coalizione del centrosinistra che si è stretta intorno alla sua candidatura. "Sono ottimista che avremo un centrosinistra coeso che racchiude tutti i valori" delle diverse espressioni "e che garantisce la continuità rispetto a quanto fatto in questi ultimi cinque anni". Dopo la decisione di Sel di mettere da parte i dubbi - anche se con qualche riserva rispetto all'eventuale presenza di Cl in lista -, Sala rimarca la necessità di "essere capaci di rispettarci e riconoscere le differenze in un alveo unico".

A suo sostegno ci saranno la lista del Pd, "ricca e con la presenza di alcuni assessori uscenti della giunta Pisapia", la sua lista civica,"che raccoglierà il meglio del mondo del lavoro e del terzo settore, e non figurine che fanno da capolista e poi se ne vanno" e quella dell'Idv. Facce diverse di un centrosinistra che prova a non disperdere l'esperienza 'arancione'. Tante come le persone che calcano il palco - la giovane liceale, la madre straniera, l'editrice Inge Feltrinelli e il musicista Paolo Jannacci - e quelle sedute in platea, come il sindaco Giuliano Pisapia, il sottosegretario alle Riforme Ivan Scalfarotto, l'attore Antonio Albanese.

Il programma di Sala è nel segno della continuità, a partire dalla legalità che va "estesa nei programmi delle scuole" e dal Comitato antimafia "che va rafforzato e protetto". Apertura sui diritti civili, impegno nella lotta alla povertà, attenzione alle periferie - "Crediamo che il modo migliore per aiutarle sia dare vita alle periferie" - e alla casa "che è un tema complesso". E ancora un lavoro di riordino sui vigili "perché ce ne siano di più in strada" e investimenti in tecnologia: "ci sono 2mila telecamere e due centri di controllo integrato; occorrono più telecamere e una integrazione maggiore". L'invito è a una maggiore sinergia tra università e mondo del lavoro, agli imprenditori perché si fidino del pubblico. "Io voglio vincere. Andiamo fuori di qua e andiamo a vincere", conclude Sala.

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