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Renzi: "Contro il terrorismo non servono bombardamenti, ma risposte politiche"

31 marzo 2016 | 18.11
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Matteo Renzi (Fotogramma)
Matteo Renzi (Fotogramma)

"Non sono contento della qualità della discussione e del dibattito" in Europa dopo l'ultimo attentanto di Bruxelles. Lo ha detto Matteo Renzi parlando quest'oggi a Boston all'università di Harvard.

"Molti colleghi hanno reagito con determinazione dopo gli attacchi, hanno detto 'dobbiamo combattere contro i nemici'. E' vero. Oppure, 'dobbiamo attaccare in Siria, Medio Oriente, Africa'. E' vero - ha spiegato il premier -. Ma questa non è la nostra risposta: se l'unica risposta agli attentati fosse quella di bombardare in Siria o in altri luoghi non saremo all'altezza della sfida, che è diversa, è quella di creare una risposta politica".

"L'idea di Europa - ha continuato il premier - oggi vive un momento molto difficile, i terroristi hanno capito molto bene questo e hanno attaccato la nostra capitale non solo in senso fisico ma anche in modo metaforico, ideale: è stato un attacco alle nostre idee, al progetto dell'Europa".

"Se pensiamo ai nostri tempi, viviamo tempi molto difficili - ha detto il premier-. L'Europa è stata colpita in modo molto duro da un attentato spaventoso, un attacco all'Europa come idea: il progetto più credibile dell'ultimo secolo, che è quello di libertà".

E sulla corsa alla Casa Bianca, il premier Renzi ha poi commentato: "Auguri a Hillary Clinton, so che non è elegante dirlo come presidente del Consiglio ma ora parlo da segretario del Partito democratico".

"Ho seguito con grande attenzione la vostra campagna elettorale, con curiosità - ha spiegato il premier -. Sappiamo che vi sono diverse esperienze, ma anche l'Italia ha avuto esperienze particolari in passato. Noi rispettiamo le decisioni del popolo americano, una democrazia che per noi è un modello e un punto riferimento".

"Allo stesso tempo credo come leader del Pd che Hillary sia la persona più capace e in grado di seguire le strategie per il futuro - ha detto ancora Renzi -. Mi sento più sicuro se alla Casa Bianca, dopo un grande leader come Barack Obama, ci sarà una donna che possa condurre il mondo libero nella direzione attuale. Rispetteremo qualsiasi risultato, al G7 nel maggio 2017 ospiteremo il presidente americano eletto dal popolo e se sarà una donna sarò più felice".

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