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Amministrative, campagna entra nel vivo: dai 'vecchi' manifesti a WhatsApp

16 aprile 2016 | 16.34
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Amministrative, campagna entra nel vivo: dai 'vecchi' manifesti a WhatsApp

A meno di due mesi dall'election day del 5 giugno, nella campagna per le amministrative si comincia a fare sul serio. Manifesti, cene elettorali e iniziative in giro per le città, per restare sul tradizionale. E poi il web, ovviamente. Poco costoso e capace di raggiungere migliaia di elettori con i social network. E c'è anche WhatsApp che sostituisce la vecchia 'catena di sant'antonio'. Ecco come stanno andando le cose nelle principali città al voto e non solo.

IL GENERATORE DI SLOGAN DI GIACHETTI. Nella Capitale il candidato renziano Roberto Giachetti batte a tappeto i quartieri di Roma per raggiungere la grillina Virginia Raggi, sempre in testa nei sondaggi. Le ultime rilevazioni parlano di 27,4% per la candidata 5 Stelle contro il 24,5 di quello dem. Con un'incognita però. Se il centrodestra dovesse ricompattarsi su Giorgia Meloni, Giachetti potrebbe non arrivare al ballottaggio. I giochi al momento restano quindi apertissimi e l'esponente del Pd tenta il tutto per tutto. L'ultima è quella del 'generatore di slogan'. L'idea è dell'agenzia di comunicazione Proforma. Dopo aver lanciato Nichi Vendola su Facebook, ora lavora per Matteo Renzi e il meccanismo serve per far diventare virale la campagna di Giachetti. Come funziona? Basta andare pagina web del candidato dem, scrivere il proprio slogan (massimo sessanta caratteri) e il gioco è fatto: via alle condivisioni su Facebook, Twitter e così via. E' obbligatorio l'utilizzo della congiunzione 'e'. Ad esempio: ambiente e ciclabili. Ma i social si sono scatenati anche con l'ironia alla "Totti e Spalletti", "Cacio e Pepe" e via dicendo. Ma, bene o male, l'importante è che se ne parli.

LA GUERRA DEI MANIFESTI A NAPOLI. A parte quelli per 'Higuain sindaco' comparsi in giro per la città, sono stati i manifesti della campagna del candidato del centrodestra, Gianni Lettieri, a scatenare un polverone a Napoli. Il comitato Lettieri ha tappezzato Napoli con slogan del tipo: "Napoli agli ultimi posti in Italia per qualità della vita", "Napoli prima in Italia per numero di rapine" ed ancora "A Napoli le tasse più alte d'Italia". La cosa ha provocato polemiche in città con tanto di lettera, pubblicata dai giornali locali, dell'attrice napoletana Angela Luce: "Egregio signor Lettieri, io non so chi sia il curatore della campagna pubblicitaria, ma so per certo che non gli affiderei la promozione di una mia produzione artistica nemmeno gratuitamente". E sulla vicenda è salito anche Luigi De Magistris: "Ognuno fa la campagna elettorale che vuole. Io non so da dove prende i soldi per i suoi manifesti, che sono brutti perché denotano uno scarso amore per la città". Lettieri, a sua volta, ha risposto con una lettera raccontando il suo amore per Napoli ma, scrive, "chi ha coraggio apra gli occhi. Chi vuole continuare a essere ingannato dalle bugie di De Magistris può tranquillamente tenerli chiusi". Tra i due la sfida è all'ultimo voto. Secondo gli ultimi sondaggi De Magistris viene dato al 30%, subito dietro Lettieri al 28. Segue la candidata del Pd, Valeria Valente, al 24%. 'Cuore e coraggio', è lo slogan della campagna dem. Out il candidato 5 stelle.

A MILANO PARISI SCALA SONDAGGI E SALA 'SI AFFIDA' A UNA SANTA. Milano doveva essere la città 'sicura' per Matteo Renzi. L'unica, tra le grande città, in cui vertici del Pd si sbilanciavano sulla vittoria. Ed invece la doccia fredda degli ultimi sondaggi con Stefano Parisi del centrodestra in grande rimonda sull'ex-commissario Expo, Giuseppe Sala. Anche grazie al mondo milanese che il candidato del centrodestra è riuscito a coinvolgere. Nella lista civica per Parisi, realizzata da Corrado Passera, ci sono Gabriele Albertini come capolista e 48 nomi della società civili dall'ex soprintendente ai beni architettonici di Milano, Alberto Artioli, al filosofo Stefano Zecchi e poi medici, architetti, professori universitari. Si è tirato indietro all'ultimo il critico d'arte Philippe Daverio. Ma alla Milano che si schiera con Parisi, Sala replica con la discesa in campo di altri pezzi della città. Di sinistra e non solo. Mr Expo, infatti, ha dovuto prima coprirsi a sinistra con la lista arancione affidata A Daria Colombo, ex girotondina e moglie del cantautore Roberto Vecchioni. E con la lista del Pd guidata da Piefrancesco Majorino. Il listino del candidato sindaco, 'Noi, Milano', si rivolge più alla borghesia moderata (capolista Fiorenzo Galli, direttore generale del Museo della Scienza e della Tecnologia, già esponente di Confindustria) e al mondo cattolico. In particolare, la corsa è stata su Cl che a Milano ha un peso rilevante e che vede due ciellini come Maurizio Lupi e Roberto Formigoni a sostegno di Parisi. Sala sembrava aver 'acchiappato' Massimo Ferlini, il vice presidente della Compagnia delle Opere, e uno degli esponenti più importanti di Comunione e Liberazione a Milano. Una candidatura che, se fosse andata in porto, avrebbe sancito la spaccatura di Cl tra centrodestra e Renzi. Ma alla fine Ferlini si è tirato indietro. Ma Sala può almeno contare su una santa: Gianna Beretta Molla. Il figlio Pierluigi Molla è in lista con Mr Expo.

IL LIBRETTO ROSSO DI MEROLA A BOLOGNA. In città, a dire il vero, lo hanno già ribattezzato il 'librone' di Merola. Il sindaco uscente del Pd e candidato al secondo mandato ha presentato un libro rosso con le cose fatte nei 5 anni di amministrazione. Verrà consegnato dai volontari, o nei banchetti e negli incontri di quartiere ed è scaricabile dal sito di Virginio Merola. Un'iniziativa attaccata dal 5 Stelle Massimo Bugnani via Facebook: "Nei prossimi giorni vi arriverà a casa il librone rosso di Merola e del Pd che vi spiegherà quanto sono stati bravi. Costo del volume: 80.000 euro. Queste cose le faceva Berlusconi e mi ricordo bene come venivano etichettate queste operazioni di costosissima propaganda".

ALL COLOURS FOR FASSINO. Ci sono una marocchina, un romeno e un egiziano. Punta sul multietnico Piero Fassino per la lista per il secondo mandato a Torino. L'ex-segretario dei Ds potrebbe riuscire nel colpo di centrare la rielezione al primo turno. Al momento Fassino sarebbe avanti di dieci punti rispetto alla grillina Chiara Appendino: 55 a 45.

A DOMODOSSOLA TANTI MANIFESTI, NESSUN CANDIDATO. A parte le grandi città, saranno moltissimi i piccoli comuni al voto a giugno. Tra questi Domodossola dove si sta svolgendo una campagna elettorale alquanto insolita. Per le strade manifesti con volti e slogan, senza che però ci siano i nomi di chi correrà per la poltrona di sindaco per il centrodestra. Se infatti Pd e M5S hanno i loro candidati a sindaco, a destra i nodi non sono sciolti.

NELLA PATRIA DEL VERDICCHIO CERIONI BALLA DA SOLO. Una campagna elettorale più rilassante non si può. Luigi Cerioni, sindaco uscente di centrosinistra a Cupramontana in provincia di Ancona, si avvia ad essere l'unico candidato nel paesino marchigiano. La capitale del Verdicchio, a meno di clamorose sorprese, avrà un solo candidato sindaco. Al momento nè il centrodestra nè altri partiti sono in partita.

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