''Nessun governo di scopo'' ma ''se dovesse vincere il no il presidente del Consiglio dovrebbe mantenere la promessa di dimettersi. Se serve facciamo una nuova legge elettorale ma poi si va a votare. Perché non ne possiamo proprio più...''. Lo ha detto Luigi Di Maio (M5S) rispondendo ai giornalisti nella sede della stampa estera dove è stata presentata la campagna "#Iodicono".
"Renzi usa la flessibilità per i bonus elettorali. Dopo i bonus per le europee e quelli per le amministrative - ha continuato - il presidente del Consiglio fa una manovra con 13 miliardi in deficit" in vista del referendum "ma così si è persa l'occasione per rilanciare lo sviluppo". Se passa il Sì, ammonisce il vicepresidente della Camera, "questa riforma sarà irreversibile, perché bisognerà andare a chiedere il permesso ai senatori consiglieri regionali e sindaci se vogliono rinunciare all'immunità parlamentare".
Di accettabile nella riforma costituzionale sottoposta a referendum c'è, per Di Maio, l'abolizione del Cnel ma "nessuna ragione al mondo giustifica lo stravolgimento di 47 articoli della Costituzione. Questa è una riforma che non riduce le poltrone (le trasforma soltanto), non riduce i costi ma ha un costo molto alto per la democrazia".
Nel Movimento Cinque Stelle c'è una guerra di leadership? Alla domanda di un corrispondente sulle parole di Roberto Fico riportate da "La Stampa", il vice presidente della Camera Luigi Di Maio replica: "No. E l'interessato ha smentito...". E a chi gli chiede se c'è una fronda di parlamentari M5S contro di lui, Di Maio risponde: "Non vi appassionate al gossip di stampa...".
