Lorenzo Guerini fa la spola in Transatlantico. Prima si trattiene con Nico Stumpo. Poi una lunga chiacchierata con Dario Franceschini in corridoio. Quindi una 'vasca' sottobraccio con Beppe Fioroni. Si parla dell'assemblea di domenica. Quella che, parole di Matteo Renzi ieri in Direzione, dovrà decidere se anticipare il congresso o meno. "Io sono per farlo subito, ma decide l'assemblea", ha detto il segretario.
Il percorso a tappe forzate, tratteggiato nei giorni scorsi dalla cerchia renziana, potrebbe essere rivisto. "Parliamoci chiaro - dice un dirigente dem - qua il congresso non lo vuole nessuno. Del resto noi", inteso come maggioranza Pd, "abbiamo l'80% in Direzione, l'80 in assemblea. Renzi da segretario è il candidato premier. Controlliamo il partito". E le liste per le future elezioni politiche.
Dice Lorenzo Guerini ai cronisti: "Renzi proporrà il congresso anticipato domenica? Non credo. All'assemblea si farà una discussione politica su quanto accaduto e su cosa è meglio per il futuro. Compreso l'eventuale l'anticipo del congresso". E tra i renziani c'è anche di scommette sul fatto che alla fine il congresso non sarà anticipato. Me le primarie in primavera ci saranno in comunque. Non per la segreteria del Pd, però. Per la premiership del centrosinistra. Il 'primarie day' con milioni di partecipanti che apra la corsa di Renzi verso il ritorno a palazzo Chigi .
Nella speranza che la sentenza della Consulta il 24 gennaio sia 'autoapplicativa', insomma dia luogo a una legge da poter utilizzare subito per andare al voto. Con buona pace del 'partito del non voto' pronto ad entrare attivamente in campo per un lunghissimo iter parlamentare della nuova legge elettorale, così lungo da avvicinare la legislatura alla sua scadenza naturale.
Restando all'assemblea, nel Pd si lavora per preparare la riunione di domenica a Roma. E a sentire Nico Stumpo, di lavoro ce ne sarebbe ancora parecchio da fare. "Il colloquio con Guerini? Interlocutorio, diciamo così". La minoranza dem chiede che venga garantita l'agibilità a partecipare al congresso.
"Il punto è che va bene anticipare, ma deve essere possibile dare il tempo al partito di discutere, decidere, consentire a chi lo vuole di candidarsi", spiega Davide Zoggia. Aggiunge Stumpo: "Si sente parlare di assemblea il 18, Direzione il 20 dicembre per eleggere la commissione congresso (quella che stabilisce il regolamento, ndr) e via con la presentazione delle liste il 10 gennaio. E il regolamento quando lo facciamo, la vigilia di Natale? Se è così se lo fanno da soli. Se lo votano a maggioranza. Come le riforme, e poi si vede che fine fanno....".
Quanto alla richiesta di dimissioni a Renzi da segretario in caso di congresso anticipato, anche per Gianni Cuperlo il tema tecnicamente esiste: "Stando alle regole del nostro Statuto, Renzi dovrebbe dimettersi. Ma ritengo che dopo lo sconquasso di questi giorni, sarebbe opportuno mettere da parte le regole e aprire una civile discussione politica".
Intanto, a congresso neanche indetto, già si fanno avanti potenziali candidati. Vedi Michele Emiliano. "Voglio vedere che regole ci sono - ha detto il presidente della Puglia oggi a La7 -, capire di che stiamo parlando. Dopodiché in tutta sincerità nessuno ha prescritto a nessuno che si deve candidare, e nessuno può dire a nessuno che tu non ti devi candidare".
Una candidatura in alternativa a Renzi: "Chi ci ha portato in questa fase non potrà stare che dall'altra parte almeno rispetto a me". Ma che non dovrebbe essere quella candidatura unitaria della sinistra a cui sta lavorando la minoranza Pd. "Speranza? Sta facendo un lavoro egregio e in Direzione ieri è stato bravo e coraggioso", si dice nella minoranza ma non è del tutto scontato che alla fine l'ex-capogruppo sarà il candidato della sinistra.
