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Scilipoti perdona le critiche e cita la Bibbia: "Io inviato fedele alla Nato"

13 gennaio 2017 | 16.45
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(Fotogramma)
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"Hanno ironizzato su di me, ma non ha importanza. Oggi, soprattutto in Italia, c'è il gusto di offendere gli altri e chi non la pensa diversamente viene considerato un delinquente... Io vado avanti per la mia strada. Sono per il dialogo e mi piace ascoltare gli altri, a differenza di altri politici... Sono onorato di rappresentare l'Italia alla Nato". Domenico Scilipoti, detto Mimmo, 59 anni da Barcellona Pozzo di Gotto, balzato agli onori delle cronache per aver salvato il Berlusconi quater il 14 dicembre del 2010 con il voto dei suoi 'responsabili', non si cura delle critiche piovutegli addosso, specialmente sui social, dopo la nomina di vicepresidente della sottocommissione Scienze, Tecnologia e Sicurezza della Nato.

'Innanzitutto, voglio dire che la mia è una conferma, perché sono stato rieletto per la terza volta come vicepresidente, votato da 28 Paesi più uno", precisa all'Adnkronos l'attuale senatore di Fi, che cita la Bibbia per respingere al mittente ogni accusa: ''Mi hanno definito 're dei peones' asceso alla Nato e 'arma di distruzione di massa', pazienza... ringrazio tutti, chi ha parlato bene e male di me, spero di poter fare bene il mio lavoro, con la serenità e la moderazione che deve contraddistinguere chi fa politica cercando di essere utile al mio Paese anche in questo ruolo''.

Caduto nel mirino della rete perché, sempre in seno Alleanza Atlantica, dovrà occuparsi pure delle delicate relazioni con l'Ucraina, Scilipoti preferisce rispondere ''a quelli che lo accusano di cose non vere, citando un proverbio che si trova nei testi sacri: 'un cattivo messaggero causa sciagure, un inviato fedele apporta salute'".

"Io infatti - assicura Scilipoti - sono fedele ai valori, ai principi, non sono contro nessuno. Ognuno è libero di fare come vuole, senza, però, creare problemi agli altri". "Il dialogo deve essere alla base di tutto, cercherò di portare il dialogo e collaborare il più possibile sui vari temi di attualità internazionale, dalla giustizia al sostegno umanitario", promette l’esponente azzurro, divenuto berlusconiano dopo la fuoriuscita dall'Italia dei Valori assieme al collega Antonio Razzi. Scilipoti rifiuta l'etichetta di 'trasformista': ''Non ho fatto nessun cambio di casacca".

"Da quando sono entrato in Fi, non mi sono allontanato di un millimetro, e quando non ero d'accordo con il partito, l'ho sempre detto. Nel dicembre 2010, quando è stato decisivo il nostro sostegno al governo Berlusconi, ho voluto fare una scelta precisa, che rifarei senza esitazioni, in un momento di difficoltà per il Paese. Io - spiega - non volevo un tecnico che commissariasse l'Italia, come poi è successo, per un anno, con il governo Monti. Il Paese deve essere rappresentato dai cittadini, altrimenti si va alle elezioni''.

L'ex medico ginecologo che definì l'omosessualità una patologia, capace di portare all'estinzione della razza umana, respinge al mittente anche l'accusa di omofobia: ''Per quelli che credono come me, dico che Dio ci ama per come siamo... Certo - avverte - per procreare è necessario avere un maschio e una femmina, ma non voglio offendere nessuno. In passato ho detto che se tutti dovessero privilegiare le tendenze sessuali uomo-uomo e donna-donna, a non cantare, tra 60-70-80 anni si può rischiare l'estinzione del genere umano. La mia è stata una riflessione, forse forzata, ma resta tale. Se uno vuole strumentalizzarla per creare delle polemiche, può anche farlo. Ma resta una battuta''.

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