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Caso Genova, al via udienza contro Grillo ma il leader non c'è

07 aprile 2017 | 10.47
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(Fotogramma)
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Ha preso il via questa mattina in aula all'11esimo piano del Tribunale di Genova, prima sezione in sede civile presieduta dal giudice Roberto Braccialini, la prima udienza del ricorso presentato da Marika Cassimatis ex candidata sindaco di Genova per il M5S la cui lista è stata bloccata dal leader Beppe Grillo. Cassimatis è arrivata in tribunale accompagnata dal suo avvocato, Lorenzo Borré e Alessandro Gazzolo. Grillo non è invece presente, a rappresentare la controparte il suo legale. Intanto nella notte, con un post apparso sul blog dello stesso Grillo, il caso è stato deferito ai probiviri e Cassimatis è stata sospesa.

"La votazione tenutasi il 14 marzo 2017 - si legge nel post di Grillo - per la scelta della lista da presentare alle elezioni comunali di Genova con il simbolo del Movimento 5 Stelle tra la lista con candidato sindaco Marika Cassimatis e la lista con candidato sindaco Luca Pirondini viene annullata, perché indetta con preavviso inferiore al termine minimo di 24 ore prescritto dall’articolo 3 del regolamento del Movimento 5 Stelle per le votazioni per la scelta dei candidati alle elezioni".

"La votazione - prosegue il post - non può però essere rinnovata perché il candidato sindaco Marika Cassimatis e due candidati facenti parte della sua lista sono state sospese in via cautelare dal MoVimento 5 Stelle dal collegio dei probiviri e non sono pertanto in possesso dei requisiti di candidabilità".

"Vogliamo avere delle risposte alle nostre domande. Vogliamo rientrare in corsa, la richiesta che facciamo è che venga ripristinata la nostra lista. Alla fine ci sarà un candidato solo", ha detto Marika Cassimatis entrando in tribunale. "Anche Casaleggio - ha aggiunto Cassimatis - ieri in televisione ha ribattuto il valore giuridico del fidatevi di me detto da Beppe Grillo, noi invece riteniamo che non ce l'abbia e quindi vogliamo vedere le contestazioni".

I motivi principali del ricorso sono stati sintetizzati dal legale di Cassimatis, Lorenzo Borrè. "Carenza di poteri in capo a Grillo per escludere Cassimatis e la sua lista dalla competizione elettorale - ha sottolineato rispondendo ai cronisti all'ingresso in Tribunale - in quanto lo Statuto, e il Regolamento che lo integra, prevedono che le votazioni della rete siano vincolanti nei confronti del capo politico".

"Il secondo motivo - ha aggiunto - è l'infondatezza delle contestazioni mosse e l'inesistenza della figura del garante del movimento, che non è una figura statutaria". "In ultimo - ha concluso Borrè - rilevo che forse la stessa controparte non è così convinta dell'esclusione perché ieri ha pubblicato un provvedimento giustificando l'esclusione della lista Cassimatis con una nuova allegazione, per mancanza di corretto preavviso sulla votazione del 14 marzo, stessa doglianza che avevamo mosso con riferimento alla votazione successiva, quella del 17 marzo".

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