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Renzi: "Nessuna coltellata a Letta". La replica: "Disgusto"

12 luglio 2017 | 11.28
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(Xinhua)
(Xinhua)

"E il giorno dopo il netto successo ai gazebo, sarà la minoranza interna - primo tra tutti l'allora capogruppo Roberto Speranza - a propormi di prendere in mano il timone. 'Matteo, così non andiamo da nessuna parte. Hai vinto le primarie, rilancia tu il paese, andando a governare'". Lo scrive Matteo Renzi, segretario del Pd, in un passaggio del suo libro, 'Avanti', parlando della sostituzione di Enrico Letta a Palazzo Chigi.

E proprio l'ex premier, su Twitter, scrive: "Reazioni a Renzi? A volte #silenzio esprime meglio disgusto e mantiene distanze. Ho deciso di non guardare indietro ma avanti. Non cambio idea".

"Nel racconto del giorno dopo, il cambio alla guida del governo sarà descritto da molti osservatori come un'oscura manovra di palazzo", sottolinea Renzi nel libro, aggiungendo: "L'idea che si sia trattato di una coltellata alle spalle è una fake news alimentata da un nutrito club di editorialisti monotoni".

Il governo Letta "era fermo, le parole di Speranza in direzione sono agli atti. Quella fu un'operazione di democrazia interna: essendo in streaming la direzione, è a disposizione il verbale", ha poi ribadito Renzi, durante la presentazione del libro.

Quello del 2014 "non fu un golpe di palazzo, ma un'operazione voluta dalla minoranza Pd. Fu un'operazione che ha smosso l'italia e la rifarei domattina", ha rimarcato l'ex premier.

MIGRANTI - "Il concetto 'aiutiamoli a casa loro' lo ribadisco ed è sacrosanto. Aiutarli davvero a casa loro significa non essere ipocriti: significa investire sulla cooperazione internazionale, significa lavorare perché ci sia davvero un'accoglienza degna di questo nome e contemporaneamente un numero chiuso, perché oltre un tot l'Italia non può andare".

"Se l'Europa non fa la sua parte nell'accoglienza dei migranti - ha continuato - noi non facciamo la nostra parte nel dare i soldi a quei paesi che non accolgono i migranti".

"Perché - chiede parlando di Mare Nostrum - i migranti che arrivano in Italia sono responsabilità dell'Italia? Perché c'è un regolamento, quello di Dublino del 2003 - governo Berlusconi - che impone al primo paese in cui il migrante arriva di gestire il tutto. E dal 2003 che è così. Nel 2013 si modifica Dublino ma non questo punto".

"Nel 2015 l'Italia conferma questo principio perché non può cambiarlo - chiedemmo di cambiarlo ma ci fu detto di no - ma mette insieme il principio che gli altri paesi devono accettare una quota di relocation", ha ricordato il segretario dem.

Ma il "passo in avanti" di Triton rispetto a Mare Nostrum, ha lamentato l'ex premier, "non è stato compiuto fino in fondo perché gli altri Paesi non hanno accolto il numero di migranti che si erano impegnati ad accogliere".

BERLUSCONI - L'accordo con Berlusconi "era sulle regole istituzionali, non sul governo. Berlusconi votò la fiducia al governo di Enrico Letta e prima di lui al governo di Mario Monti. Silvio Berlusconi non ha mai votato la fiducia a un mio governo". Poi, replicando a Massimo D'Alema, il leader dem ha puntualizzato: "E' curioso che D'Alema smentisca quell'incontro (con Berlusconi, ndr) dal momento che non vi ha mai partecipato".

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