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Italia-Egitto, Gasparri: "Torni l'ambasciatore, grandi Paesi devono avere rapporti"

15 luglio 2017 | 12.19
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"Se fosse per me, l'ambasciatore italiano al Cairo dovrebbe rientrare domani, non possiamo ignorare la ferita del caso Regeni, ma i grandi Paesi devono avere rapporti". Lo dice all'Adnkronos Maurizio Gasparri, Fi, vice presidente del Senato, commentando le indiscrezioni dei media egiziani secondo cui il nostro rappresentante diplomatico - Giampaolo Cantini, nominato un anno fa - potrebbe arrivare al Cairo a settembre, indiscrezioni emerse dopo la visita di una delegazione parlamentare italiana di cui ha fatto parte lo stesso Gasparri.

"La nostra missione - spiega il senatore di Forza Italia - è stata fatta per riallacciare i rapporti tra Roma ed il Cairo ed il mio auspicio è che il nostro ambasciatore possa andare in Egitto al più presto, perché è interesse nostro e loro, anche ai fini della collaborazione sul caso Regeni. Certo, è una decisione che spetta al governo, ma se fosse per me lo rimanderei domani, anche per ribattere i pugni sul tavolo sulla questione. Dalla commissione Difesa del Senato arriverà uno stimolo in questa direzione".

Il viaggio, ha continuato Gasparri - che nei giorni scorsi è stato al Cairo nell'ambito di una missione di una delegazione parlamentare guidata dal presidente della commissione Difesa del Senato, Nicola Latorre, e della quale faceva parte anche il capogruppo del M5S a Palazzo Madama, Vincenzo Santangelo - "serviva a riallacciare i rapporti, a lanciare un segnale e un segnale lo abbiamo ricevuto".

Il vice presidente del Senato ha ricordato infatti che dal colloquio con il presidente egiziano Abdel Fatah al-Sisi è emersa "la conferma della volontà a collaborare con le autorità italiane per la ricerca della verità sul caso Regeni". E, parlando della questione, Gasparri ha contestato "l'acquiescenza del procuratore di Roma Giuseppe Pignatone dinanzi al silenzio dei professori dell'università di Cambridge" dove Giulio Regeni era ricercatore, che non hanno voluto rispondere alle domande.

L'Egitto, ha infine sottolineato Gasparri, "è schierato dalla parte giusta nella lotta al terrorismo e nel controllo dei flussi migratori, è un baluardo dinanzi a quello che arriva da sud e da est". E' un Paese "con 100 milioni di abitanti, con tanti giovani e poveri, molti dei quali potrebbero partire in direzione delle coste italiane - ha concluso - ma grazie al controllo delle loro frontiere terresti e marittime, senza chiedere nulla in cambio all'Occidente, in un momento in cui tutti ci chiedono soldi, questo non accade. E anche di questo si dovrebbe tenere conto nei nostri rapporti".

Quanto ai migranti, per Gasparri "è molto spiacevole che il governo italiano si sia fatto sbeffeggiare dalle autorità europee" sul codice di condotta per le ong nel salvataggio dei migranti, codice che è stato 'annacquato' a Bruxelles. "Chiederemo conto al governo di questo accordo al ribasso, perché considero le ong fonte di infezione e invasione", ha annunciato Gasparri.

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