Dopo vari stop and go domani si dovrebbe votare la risoluzione di Michele Anzaldi sui conflitti di interesse da parte degli agenti di spettacolo incardinata in commissione di Vigilanza Rai a luglio scorso. Ma a distanza di meno di 24 ore (l'inizio dell'assemblea plenaria è fissato per le ore 14) c'è una certa turbolenza sulla faccenda, a partire da un dato: il nuovo testo del relatore Michele Anzaldi, nel quale il parlamentare avrebbe già accolto molte proposte di correzione presentate da Forza Italia e, per cortesia istituzionale, dalla Rai, non è stato mai depositato ufficialmente perché non è mai entrato in Aula; se ne è parlato, infatti, solo in ufficio di presidenza.
Domani, quindi, come nel gioco dell'oca si riparte dal testo illustrato da Anzaldi, che ne è anche relatore, il 5 luglio scorso e si dovrebbero votare quindi anche gli emendamenti di Forza Italia. Questo equivale a dire che le proposte di modifica presentate successivamente al testo riformulato da Anzaldi che, però, non è stato depositato, in particolare quelle di D'Ambrosio Lettieri e Lainati, decadrebbero in automatico, a meno che il presidente Fico - come è nelle sue facoltà - non li presenti all'ultimo secondo per consentire ai lavori di giungere a conclusione.
Sul guazzabuglio pesa (o forse ne è la causa) la spaccatura in corso nel Pd: se da un lato, infatti, il relatore Anzaldi può contare sul voto di alcuni dei suoi, è molto in forse il favore di altri colleghi di partito che all'inizio non hanno manifestato critiche e quindi non hanno prodotto emendamenti, ma sembra che poi abbiamo invece riscontrato l'esigenza di correggere alcune parti. Insomma la partita è aperta. E il governo? A Palazzo Chigi nessuno conferma nulla, ma il sottosegretario allo Sviluppo economico ha già anticipato che presenterà un provvedimento sul conflitto di interesse rivolto alle tv, pubbliche quanto private.
FICO - "Domani potrebbe essere un giorno storico per il servizio pubblico. Finalmente in Commissione di Vigilanza Rai si voterà una risoluzione per porre fine allo strapotere degli agenti delle star e ai loro enormi conflitti d’interessi". Lo scrive in un post su Facebook il presidente della commissione di Vigilanza Rai, Roberto Fico. "In questi giorni - denuncia il parlamentare - la Commissione è sotto assedio e addirittura il Governo, con il sottosegretario Giacomelli, è intervenuto per dire alla Vigilanza di non preoccuparsi perché questa materia deve essere regolata dalla legge".
"Guarda caso - fa notare Fico - lo dice proprio adesso, quasi a fine legislatura (e con la Commissione sul punto di approvare la risoluzione), dopo che per cinque anni non ha mai presentato uno straccio di norma al riguardo. Anzi, è stata proprio la Commissione di Vigilanza in passato a occuparsi del tema, inserendo delle specifiche norme già nel contratto di servizio (purtroppo mai firmato). Siamo andati perciò avanti nella consapevolezza che questo atto è fondamentale e rientra pienamente nelle competenze della Commissione".
"Per una questione di correttezza istituzionale - fa sapere il presidente della Vigilanza Rai - avevamo chiesto alla Rai un parere sulla bozza di risoluzione. Anziché delle osservazioni, però, la Rai ci ha inviato un vero e proprio testo alternativo, cosa che considero un’ingerenza senza precedenti e che rispedisco al mittente. Oltretutto le modifiche proposte dalla Rai servirebbero palesemente a rendere la risoluzione inefficace, perpetuando un blocco di potere che da anni influenza palinsesti e produzioni Rai. Come Commissione faremo il nostro lavoro fino alla fine nell’interesse dei cittadini. Non è strano che da più parti si tenti di affossare questa risoluzione. Stiamo toccando grandi interessi".