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Il caso

"Cacciatori di plichi", la bomba di Vito Crimi sul voto all'estero

20 febbraio 2018 | 14.22
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(Fotogramma)
(Fotogramma)

Nessuna pace per il voto all'estero. Dopo la bufala della scomparsa dei simboli di destra sulle schede, è la volta del complotto dei 'santini' dei candidati e delle accuse - pesantissime - lanciate contro gli avversari dal pentastellato Vito Crimi.

A scatenare l'intervento su Facebook con tanto di video del senatore e candidato del M5S, le segnalazioni giunte alla mail creata ad hoc dal Movimento - segnalazionivotoestero@gmail.com - nelle quali i sostenitori lamentano lo 'strano' caso della spedizione nelle case dei connazionali espatriati, più o meno in concomitanza con l'arrivo delle schede per il voto, di materiale elettorale dei candidati di Partito Democratico e coalizione di centrodestra per le circoscrizioni estere. Peggio ancora, accusano i sostenitori del Movimento, il fatto che nessun 'santino' dei loro candidati preferiti sia mai giunto a destinazione.

Alle perplessità degli elettori espatriati, ha quindi risposto Crimi. I partiti possono - "purtroppo", dice - per legge accedere alle liste degli elettori iscritti all'AIRE, ma sul tempismo il senatore ha una sua teoria: "E' alquanto sospetto - sostiene -, e dimostra l'organicità dei partiti nelle istituzioni e organizzazioni di vario tipo che ci sono all'estero".

E perché allora non sono mai giunti a destinazione anche i volantini del M5S? Crimi ha una risposta anche per questo: nessun complotto ma - afferma - "questa spedizione ha un costo spropositato e per farlo i partiti usano i vostri soldi, quei soldi accumulati con i rimborsi elettorali a cui il M5S ha rinunciato (ma che, in realtà, il M5S non ha mai maturato, ndr.)".

Ma le risposte agli elettori non sono l'unico passaggio saliente del post. Crimi, infatti, dopo aver parlato di rimborsi, lancia accuse gravissime - senza fare nomi - nei confronti degli avversari, alcuni dei quali 'rei', secondo il senatore, di essere stati eletti in maniera ben poco pulita durante le scorse elezioni, attraverso il lavoro illegale di quelli che il pentastellato definisce "cacciatori di plichi".

"Volete che siano ancora questi vecchi partiti a rappresentare i vostri interessi - chiede nel post -? Credete che vi abbiano rappresentati degnamente? VI ricordate - incalza Crimi - come sono stati eletti alcuni di loro? Cacciatori di plichi, persone che a libro paga di qualche candidato, vanno a procacciare i plichi elettorali, li intercettano prima che arrivino agli elettori, oppure li chiedono agli stessi elettori in cambio di qualche decina di euro. Volete che siano ancora questi farabutti che procacciano voti in modo illegale - accusa - a governare? Volete che siano loro a farsi portavoce delle vostre istanze?". Accuse pesanti alle quali Crimi aggiunge l'invito a denunciare "subito al consolato ogni irregolarità che riscontrate".

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