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M5S-Lega, l'incubo di Forza Italia

20 marzo 2018 | 06.49
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Palazzo Chigi (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Palazzo Chigi (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Il centrodestra è a un bivio: andare unito o in ordine sparso alla trattativa decisiva per il rinnovo dei presidenti di Camera e Senato per poi passare alla partita sulla formazione del futuro governo. Cercare in Parlamento convergenze con i 5 stelle o il Pd, il dilemma principale. Il chiarimento arriverà domani, a palazzo Grazioli, quando Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni si ritroveranno attorno allo stesso tavolo (dopo il vertice di sei giorni fa sul voto del 4 marzo). Il summit, spiega una nota di via Bellerio, servirà per "confrontarsi sui primi contatti avuti in questi giorni con 5 stelle, Pd e Leu sulle presidenze di Camera e Senato".

La convocazione è arrivata 'via cavo': Salvini, in qualità di candidato premier, ha prima chiamato l'ex premier per "confermare" nel corso di una ''telefonata cordiale'', assicura il comunicato, gli "impegni già presi nell'ambito della coalizione" e poi ha sentito Giorgia Meloni. Oggi, raccontano, il 'Capitano' e il Cav si risentiranno. Nel corso del colloquio Salvini avrebbe ribadito il metodo delle sue 'consultazioni' per il rinnovo delle Presidenze, ovvero dialogo aperto con tutti, compresi i grillini, ma partendo dal centrodestra. Berlusconi, riferiscono fonti parlamentari, avrebbe chiesto alla Lega di andare avanti e di tenere aperto il confronto anche con i 5 stelle ma solo sui vertici del Parlamento, non certo per un nuovo esecutivo.

Fi continua a puntare su Paolo Romani per palazzo Madama, anche se nelle ultime ore il fuoco concentrico dei grillini per la condanna per peculato senza l'intervento deciso di Arcore e la mancata solidarietà del Carroccio, avrebbero di molto indebolito la candidatura del capogruppo azzurro uscente. Tra gli azzurri la tensione è altissima. Molti (anche esponenti di spicco dell'ala nordista) non si fidano e temono che "l'accordo M5S-Lega sia in uno stato avanzato e che Salvini e Di Maio siano pronti a un blitz sulle Camere con il tandem Fraccaro-Bongiorno o Giorgetti-Toninelli e pure sul governo". Per questo chiedono al loro leader di ''battere subito un colpo'', altrimenti "si rischia il suicidio politico e di bruciare Romani''. Berlusconi li rassicura: Salvini sta agendo correttamente, mi tiene informato passo passo, lasciamolo fare.

Berlusconi, ieri a Villa San Martino per il tradizionale pranzo del lunedì con i figli, i vertici di Fininvest e i legali, ha preso tempo, aspettando la risposta dei mercati in Borsa e invitando alla cautela, forse convinto che al primo passo falso di Salvini toccherà a lui prendere il boccino in mano. Chi ha chiamato il Cav in queste ore per metterlo in guardia dal "pericolo reale che Salvini e Di Maio trovino l'accordo non solo sulle presidenze, ma anche sul futuro governo", infatti, si è sentito dire di non preoccuparsi, perché Salvini ha promesso, anche ieri al telefono, che non farà mai accordi con i grillini.

L'ex premier, insomma, preferisce minimizzare il braccio di ferro in corso con Salvini per la leadership del centrodestra e mantenere i toni bassi. Un po' per necessità, un po' per precisa scelta politica, visto che la partita sulle presidenze di Camera e Senato e quella di governo sarà lunga e complicata.

Ho sentito Matteo, mi ha detto che non farà brutti scherzi, avrebbe assicurato l'ex premier, secondo fonti azzurre, dopo una telefonata con il 'Capitano'. Rassicurazioni in questo senso Berlusconi le avrebbe date anche sabato scorso in Umbria, al ricevimento nuziale della deputata forzista Catia Polidori: lasciamolo fare, Matteo è corretto, mi sta informando passo passo...

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