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Gli scenari

Governissimo o elezioni?

24 aprile 2018 | 12.50
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Che succede se Fico fallisce? Il mandato esplorativo che oggi avvierà il presidente della Camera per verificare la possibilità di dar vita a una maggioranza di governo tra M5S e Pd, comincia con una domanda retorica. Oltre 50 giorni di stallo, dopotutto, possono sembrare troppi persino per chi, come il presidente Mattarella, tiene a sottolineare l'importanza e "il dovere di dare al più presto un governo all'Italia". Difficile ipotizzare quali possano essere gli scenari e le mosse del Colle se il mandato di Fico dovesse concludersi con un nulla di fatto. Tutto dipenderà certamente sia dall'esito dei suoi colloqui sia dall'evoluzione del quadro politico.

Quel che è certo, al momento, è che l'incarico a Fico fa ufficialmente scendere in campo il Pd, rimasto finora in panchina. Oggi pomeriggio i dem incontreranno il presidente della Camera, anche se il partito sembra diviso, con i renziani che sembrano rimarcare la linea della chiusura. "Non sono ottimista, non vedo le condizioni perché i programmi si possano allineare, ma le sorprese in politica sono sempre dietro l'angolo" ha detto ai microfoni di 'Radio Anch'io' il capogruppo al Senato del Pd, Andrea Marcucci. Dario Franceschini si dice invece aperto a un confronto, così come l'area di Michele Emiliano, che nelle settimane scorse non è sembrata voler escludere del tutto l'idea di un confronto.

IPOTESI GOVERNISSIMO - Mentre proseguono veti incrociati, trattative e tatticismi, per trovare una soluzione al rebus istituzionale, c'è chi non esclude la carta di un governissimo con tutti dentro. Ipotesi che sarebbe gradita a Silvio Berlusconi, il quale, pur ribadendo di voler restare nella partita con qualsiasi formula, sarebbe pronto a una maggioranza con tutti dentro. Opzione che i grillini vogliono invece scongiurare.

"Non siamo disponibili ad ammucchiate, a governi di larghissime intese - ha detto il deputato del M5S, Emilio Carelli, ospite di "Agorà" su Raitre -. Noi puntiamo a un governo politico che governi il paese, che cambi il paese". Il timore dei pentastellati è restare fuori dai giochi nel caso in cui il centrodestra riuscisse a convincere i dem a mettere in piedi un governo di tutti.

Dal canto suo, anche la Lega non appare disposta a procedere sulla via del governissimo. "Un governo tutti insieme per tirare a campare" è stato più volte escluso da Matteo Salvini. Anche l'ipotesi di un governo istituzionale, guidato da una personalità terza, non troverebbe consensi tra le fila di Lega e Movimento Cinque Stelle.

RITORNO ALLE URNE - Se non si dovesse trovare la quadra per la formazione del governo, e qualora fallisse ogni tipo di accordo tra le forze in campo, potrebbe tornare a fare capolino l'ipotesi del voto anticipato. Strada che però non tutti i leader sarebbero disposti a percorrere. La finestra per le elezioni a giugno è quasi chiusa mentre il voto a ottobre, con l'esercizio provvisorio in agguato, rischia di esporre il Paese a un attacco speculativo, da parte di quei mercati difficilmente disposti a prolungare all'infinito l'attuale tregua.

Un ritorno alle urne, inoltre, non è nell'agenda del presidente della Repubblica. Prima di tornare al voto, poi, bisognerebbe cambiare la legge elettorale. Altrimenti il quadro politico rischierebbe di rimanere di fatto immutato, senza vinti né vincitori.

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