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Renzi: "Savona grande alibi per la fuga"

28 maggio 2018 | 15.40
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(Fotogramma)
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"Abbiamo il dovere di reagire, anche di scendere in piazza se necessario e prepararsi a una campagna che sarà tutta su questo: Europa sì - Europa no". Matteo Renzi interviene in diretta Fb e suona la carica: "Iniziamo 3-4 mesi difficili ma belli e impegnativi. Questa non è solo l'occasione di rivincita per il Pd ma anche di un salvataggio del Paese", un salvataggio che "non può essere fatto solo dal Pd. Dobbiamo allargarci, non restare chiusi. Al lavoro tutti insieme, convinti. Perché questa Italia forte possa uscire vincitrice dalle prossime elezioni". E "l'unica cosa che non può fare il Pd è dividersi". "Il prossimo passaggio elettorale riguarderà il futuro dei nostri figli", "da ieri è questa la questione sul tappeto. Noi ci saremo con la consapevolezza che l'Italia è molto più forte delle paure, più forte di questi sfascisti istituzionali", aggiunge riferendosi a Matteo Salvini e Luigi Di Maio.

"Quante cose hanno promesso, obiettivi irraggiungibili e alla fine si sono impauriti e si sono tirati indietro - sottolinea - E Savona è stato il grande alibi per la fuga di Salvini" e permettere al leader della Lega di andare al voto. Perché, aggiunge, a M5S e Lega "interessa solo fare una gigantesca campagna elettorale, non interessano gli italiani. I grandi statisti che dovevano portarci nella Terza repubblica ci stanno portando alla terza media".

"Finché c'è questa Costituzione", scandisce, il presidente della Repubblica "ha diritto-dovere di intervenire sui ministri. Lo dico per la mia esperienza personale, è accaduto anche a me".

Renzi osserva che "questa discussione sul ministero dell'Economia nasconde" la questione su "uscire o meno dall'euro. Voi avete votato" Lega o M5S "per uscire dall'euro? Di loro solo due lo hanno proposto pubblicamente: Bagnai e Borghi. Il primo l'ho battuto io a Firenze e il secondo Padoan a Siena".

"Se volete uscire dall'euro - aggiunge Renzi rivolto a Lega e M5S - uscite allo scoperto. Abbiate il coraggio di fare una campagna elettorale su questo, noi faremo una campagna casa per casa. Se volete uscire dall'euro non mettete di soppiatto un ministro che propone un piano B di uscita dall'euro...".

Renzi era già intervenuto nella sua ultima enews. "Si andrà molto presto alle elezioni, frutto dell’incapacità di governare di Lega e Cinque Stelle", ha detto, e "il Pd non deve perdere neanche un secondo a litigare, ma offrire un’alternativa credibile. Repubblicana".

"Sarà una battaglia incredibile tra chi vuole uscire dall’Europa e chi vuole un’Italia forte ma dentro l’Europa. Sarà una battaglia tra chi combatte sulla base di fake news e chi porterà numeri, fatti, argomenti -ha spiegato il senatore del Pd - Sarà una battaglia tra chi mette in discussione l’appartenenza atlantica dell’Italia e chi non vuole cambiare una linea di politica estera che l’Italia segue da 70 anni. Sarà una battaglia tra chi scommette sull’antipolitica e chi crede nella politica".

"Se l’Italia all’improvviso torna a rischiare non è colpa dell’arroganza di qualche cancelleria europea, ma dell’incompetenza di qualche aspirante statista italiano. Siamo più forti delle nostre paure. Rimettiamoci in gioco, tutti insieme. E salviamo l’Italia, i suoi risparmi, i suoi valori. Il suo futuro", ha sottolineato.

"Dopo il 4 marzo noi siamo stati seri e abbiamo detto: riconosciamo la sconfitta, tocca a loro. Loro non sono stati capaci. O hanno avuto paura. Perché è facile promettere la luna in campagna elettorale, ma quando arriva la responsabilità di governare è più comodo scappare. Il disastro di questi giorni ha due responsabili: Salvini e Di Maio. Ma il conto lo pagano e lo pagheranno le famiglie italiane" ha scritto Renzi nella enews.

"Ipotizzare l’uscita dall’Euro, con un piano B studiato anche dal candidato ministro, ha creato un disastro finanziario per l’Italia. L’ipotesi di non restituire 250 miliardi di Euro di debito pubblico, l’idea di creare una sorta di moneta parallela ha dato l’idea di un Paese allo sbando - ha evidenziato - Il presidente della Repubblica ha esercitato le sue prerogative costituzionali come tutti gli altri suoi predecessori hanno fatto in più di una circostanza e io ne sono testimone anche personale. La Costituzione va almeno letta".

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