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Rai: Guelfi, censimento ridicolo, trasparenza c'è, serve analisi prodotto

20 giugno 2018 | 16.11
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Rai: Guelfi, censimento ridicolo, trasparenza c'è, serve analisi prodotto

"E' giusto porsi il tema della meritocrazia, ma non con battute risibili e inutili sui dipendenti Rai. A che serve un censimento se basta andare sul sito 'Rai per la trasparenza' per sapere nomi, cognomi, occupazione specifica e retribuzione? Di Maio fa inutilmente lo spiritoso". Il consigliere Rai Guelfo Guelfi si sofferma con l'Adnkronos sulle dichiarazioni del vicepremier Luigi Di Maio, invitandolo, innanzitutto, ad evitare "discorsi astratti e valutare, invece, il lavoro che c'è da fare per riportare la Rai ad avere tutte le moderne competenze che le urgono".

Quanto alla meritocrazia, non servono "uscite estemporanee, serve piuttosto presidiare la linea produttiva dell'Azienda di servizio pubblico, analizzando chi fa cosa e perché, e utilizzando l'obiettività necessaria: in un'Azienda di migliaia di dipendenti - sottolinea Guelfi - la selezione avvenuta negli anni è frutto di concorsi, normali decisioni rispondenti alle esigenze di prodotto e qualche fisiologica trasmissione di conoscenza lungo una storia in cui al governo del paese ci sono stati tutti".

"Mettere all'ordine del giorno un intervento di ricerca della meritocrazia come elemento di individuazione della competenza era auspicato da noi e lo è stato da parte di altri - osserva Guelfi - Bisogna farlo e, per farlo, bisogna partire dai prodotti. Il lavoro da fare c'è. Noi, e lo dicono i dati, abbiamo fatto un prodotto buono con questa Rai che, se attenzionata, realizza buonissime cose come ha dimostrato mettendo a segno il miglior risultato degli ultimi otto anni. Guardiamo Rai1: lo share del prime time al 20,04% (+0,9 per cento rispetto al 2017, +0,5 rispetto al 2011) e il miglior risultato degli ultimi 11 anni sui giovani, sul target istruzione superiore e laureati".

Senza contare, prosegue Guelfi, "l'andamento in crescita anche nel day time, i risultati di Fazio (16,6% di media 2018, +0,8% rispetto a settembre-dicembre 2017), i dati superlativi di fiction come Don Matteo, Montalbano, del vice questore Schiavone e il prossimo futuro scandito da Roberto Bolle, Alberto Angela e, sullo sfondo, dai Medici e il Nome della Rosa". Detto questo, però, "mi chiedo: come ha fatto Di Maio a sapere che la Rai è piena di rom? Nei corridoi si sente l'odore degli arrostini, il rumore delle fisarmoniche e le ragazze, le ragazze, che vestono sempre con quei gonnelloni?", domanda sarcastico Guelfi al vicepremier Di Maio.

Una battuta che non intende sminuire l'effettiva preoccupazione guardando allo stato in cui si trova la Capitale: "il degrado è tanto, l'ingovernato è enorme. A Roma non si è accumulata solo l'immondizia, infatti, ma l'ingovernabilità".

"Affrontare questo è possibile - dice Guelfi - ma solo attraverso un processo continuo e susseguente di interventi per rammendare (per dirla come Renzo Piano) il tessuto sociale. Ridicolo farsi vedere con un rotolo di filo spinato in mano per fronteggiare un problema", esterna il consigliere con un chiaro riferimento alle parole scelte dal vicepremier Salvini e alle sue dichiarazioni "da campagna elettorale".

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