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Salvini: "Atlantia faccia di bronzo, chieda scusa"

16 agosto 2018 | 11.00
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Salvini a Genova (Afp)
Salvini a Genova (Afp)

Matteo Salvini va all'attacco di Atlantia e in un post pubblicato su Facebook punta il dito contro la holding che controlla Autostrade per l'Italia. "Atlantia (Autostrade) riesce ancora, con faccia di bronzo incredibile e con morti ancora da riconoscere, a parlare di soldi e di affari - scrive il ministro dell'Interno - chiedendo altri milioni agli italiani in caso di revoca della concessione da parte del Governo dopo la strage di Genova. Dall'alto dei loro portafogli pieni (e dei loro cuori vuoti) chiedessero scusa e ci dessero i nomi dei colpevoli del disastro, che devono pagare. Il resto non ci interessa". Salvini questa mattina si è recato all'ospedale San Martino a Genova a far visita ai feriti del crollo di ponte Morandi.

AUTOSTRADE - A stretto giro è arrivata la replica di Autostrade per l’Italia. "I manager e tutti gli uomini e le donne del gruppo sono i primi interessati alla ricerca della verità sulla tragedia del viadotto Polcevera di Genova - si legge in una nota - e con questo obiettivo stanno collaborando attivamente con le autorità competenti". "Se dagli approfondimenti interni già avviati o dalle inchieste delle autorità competenti, anche a prescindere da profili penali, dovessero emergere responsabilità di manager, funzionari o tecnici dell’azienda, Autostrade per l’Italia adotterà in modo rigoroso i provvedimenti conseguenti", si sottolinea.

"Con il dolore nel cuore e dopo aver espresso la più profonda vicinanza ai familiari delle vittime e ai feriti - continua il comunicato - il team di Autostrade per l’Italia guidato dal suo amministratore delegato, dal direttore Operations e dal direttore di Tronco si è messo immediatamente al lavoro per agevolare le attività di soccorso, per ripristinare più rapidamente possibile condizioni accettabili di viabilità, per supportare in ogni necessità le istituzioni e la comunità locale e per definire un progetto di ricostruzione del viadotto in tempi-record, rispondendo ai bisogni di mobilità di una città gravemente ferita. Le nostre scuse sono nelle parole e nei fatti. Ma non ci sollevano dalla consapevolezza di dover e poter dare molto a Genova per il superamento dell’emergenza", conclude la nota.

ATLANTIA - Questa mattina, dopo non essere riuscita a fare prezzo per quasi un'ora, il titolo di Atlantia è andato a picco in Borsa. In una nota, la società ha evidenziato che "anche nell'ipotesi di revoca o decadenza della concessione, secondo le norme e procedure nella stessa disciplinate, spetta comunque alla concessionaria il riconoscimento del valore residuo della concessione, dedotte le eventuali penali se ed in quanto applicabili".

DI MAIO - Sulla revoca oggi è tornato anche il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, in un'intervista a Radio24. ''Non è possibile che si possa morire pagando il pedaggio. Prima che il governo annunciasse il ritiro della concessione, già la Borsa aveva condannato Atlantia. Se non sono in grado di gestire le autostrade, lo farà lo Stato - ha ribadito - Tutti parlano oggi della penale da 20 miliardi per la revoca della concessione. Ma se la motivazione è giusta e 40 morti finora mi sembrano una buona motivazione, non credo che si dovranno pagare penali. Tutti chiedono giustizia a Genova. Ci sono tutte le ragioni per recedere dalla concessione senza pagare penali. Gli utili netti che fanno queste società, che hanno operato in monopolio, fanno arrabbiare tutti. I Benetton li incontreremo quando gli revocheremo la concessione''.

Poi, dopo aver preso parte a Genova, insieme al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a una riunione del Centro coordinamento dei soccorsi, da Di Maio è arrivato un nuovo affondo. "Mentre stiamo cercando ancora di accertare il numero delle vittime, lo stato di salute dei feriti, lo stato delle aziende, del viadotto ancora in piedi, Autostrade ci dice che gli spettano i proventi del contratto che gli taglieremo. E questo è ancora più vergognoso - ha scandito il vicepremier - perché una parola per le vittime la potevano dire in questa giornata, piuttosto che pensare ancora una volta ai profitti e ancora una volta ai numeri in Borsa, che stiamo vedendo, in queste ore, li hanno puniti prima che si annunciasse la revoca delle concessioni".

TONINELLI - All'attacco del gruppo Benetton anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli. "Ha finanziato partiti e campagne elettorali - ha scritto su Facebook - Chi dice il contrario ci faccia prima vedere i conti del partito e delle tante fondazioni politiche. Il #M5S non ha mai preso un euro e per questo possiamo agire con le mani libere e cambiare questo sistema".

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