''Il sensore era inaffidabile, ridateci i punti''. La Red Bull si è presentata davanti alla Corte d'appello della Federazione internazionale (Fia) per rivendicare il secondo posto sottratto a Daniel Ricciardo nel Gp d'Australia, primo appuntamento del Mondiale 2014. Il pilota australiano è stato cancellato dall'ordine d'arrivo per consumo eccessivo di carburante.
La sua monoposto, hanno detto i commissari, ha violato le norme che prevedono una soglia di 100 chili per ogni ora di gara. Il team ha contestato la squalifica 'accusando' un sensore e la posizione della scuderia è stata ribadita a Parigi. La Corte, presieduta dall'olandese Harry Duijm, ha chiuso l'udienza dopo 6 ore e domani dovrebbe annunciare il verdetto.
In aula la Red Bull ha ammesso che Ricciardo non avrebbe mai potuto raggiungere il secondo posto se avesse tenuto conto delle indicazioni del sensore. Durante il Gp, il team è stato avvertito da Fabrice Lom, responsabile dei sistemi di propulsione per la Fia, sui problemi relativi al consumo eccessivo. La squadra ha provveduto a ridurre il limite tra l'8° e il 16° giro, constatando un netto calo delle prestazioni: ''Quando Lom ci ha detto che stavamo usando troppo carburante, non eravamo d'accordo'', ha detto Adrian Newey, direttore tecnico del team iridato.