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Palazzo Chigi

Governo, vertice di maggioranza con Conte

20 gennaio 2021 | 13.48
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A quanto si apprende al termine dell'incontro, confermata la linea sull'allargamento del perimetro della maggioranza

(Afp)
(Afp)

E' terminato a Palazzo Chigi il vertice di maggioranza convocato dal premier Giuseppe Conte dopo il voto di fiducia al Senato. Presenti i capi delegazione e i leader di partito, tutti collegati da remoto. Durante la riunione, a quanto apprende l'Adnkronos, sarebbe stata confermata la linea condivisa in questi giorni, ovvero allargare il perimetro della maggioranza. L'intenzione del premier sarebbe quella di andare avanti, mantenendo per ora l'interim all'Agricoltura, e, solo successivamente, una volta puntellata la maggioranza, decidere sulla squadra di governo. Nella riunione ci sarebbe stato soprattutto un confronto su come andare avanti con il lavoro.

La riunione è durata circa tre ore, presenti Vito Crimi e Alfonso Bonafede per il M5S, Nicola Zingaretti e Dario Franceschini per i dem, Roberto Speranza per Leu. Sui contenuti per ora vige riserbo. Il premier si sarebbe collegato dal suo appartamento privato, in stanza a Palazzo Chigi. Nel pomeriggio l'incontro con Mattarella al Quirinale.

Dopo la giornata di ieri, i numeri emersi dal voto a Montecitorio e Palazzo Madama consegnano al governo una maggioranza, anche se solo alla Camera assoluta, mentre al Senato l'equilibrio risulta precario, con un partito, Italia Viva, che si è tirato fuori dalla coalizione, senza essere sostituito da un altro Gruppo.

"SUBITO AL LAVORO" - "L'Italia non ha un minuto da perdere. Subito al lavoro per superare l'emergenza sanitaria e la crisi economica" ha twittato il presidente del Consiglio al termine di una convulsa giornata che ha visto il governo incassare la fiducia al Senato con 156 voti a favore, 140 contrari e 16 astenuti. "Ora l’obiettivo è rendere ancora più solida questa maggioranza" ha scritto il premier, "priorità a piano vaccini, Recovery Plan e dl ristori".

La fiducia al governo Conte è stata votata anche da Maria Rosaria Rossi e Andrea Causin, senatori di Forza Italia. Dopo il caso di Renata Polverini, è scoppiato in particolare quello della senatrice azzurra Rossi, considerata fedelissima di Silvio Berlusconi.

LE REAZIONI - Il giorno dopo il voto continuano a susseguirsi le reazioni politiche. "Con il premier Conte ci siamo sentiti ieri sera - dice Nicola Zingaretti, ospite di radio Immagina - Mi sembra che c'è consapevolezza di voler dare segnale di concretezza per l'emergenza e di affrontare i nodi politici".

"E' stato evitato un salto nel buio - sottolinea il leader dem - ora dobbiamo gestire il piano vaccinale, dobbiamo discutere il Recovery, ora dobbiamo concentrarci sui problemi degli italiani, vuol dire affrontare le emergenze".

Il capogruppo Pd a Palazzo Madama, Andrea Marcucci, avverte che "la maggioranza esiste ma non pensiamo di poter governare in questa situazione. Ci vuole una riflessione del presidente Conte, ci vuole un patto di legislatura chiaro. Dobbiamo dimostrare che questa è una maggioranza che ha idee chiare, in grado di coinvolgere gruppi e singoli parlamentari” dice a L’aria che tira su La7.

Goffredo Bettini, a L'intervista di Maria Latella su SkyTg24, osserva che il voto del Parlamento sul governo "è un buon punto di partenza", adesso "se durante questa emergenza si allargherà la maggioranza, si consoliderà il quadro, significa che potremo fare un patto di legislatura fino alla fine e un riassetto del governo. Se non accadrà non abbiamo paura delle elezioni, che sono l'ultima risorsa democratica".

Mentre per la senatrice di Italia Viva Teresa Bellanova "Conte si è molto affezionato al suo ruolo e alla sua centralità e ha tolto spazio al ruolo del Parlamento. Basta vedere quanti decreti e quanti Dpcm sono stati fatti. Non ci si può sostituire alle sedi parlamentari. Io ho provato a comunicare con lui. Il giorno della conferenza stampa gli ho scritto anticipatamente delle mie dimissioni. Ma come al solito non ha risposto" afferma ospite su Radio Capital.

"I voti presi da Conte? Mi paiono poca cosa. Pensare di aver vinto con 156 voti, alcuni dei quali raccattati con contrattazioni poco qualificabili e tre senatori a vita. Le sorti delle istituzioni mi sembrano poco solide", aggiunge Bellanova.

Per Carlo Calenda, leader di Azione, "quando tra qualche mese guarderemo a ciò che è accaduto in Parlamento e lo compareremo con la gravità della situazione del Paese capiremo che ieri è andata in scena una macabra commedia, una giornata di ordinaria follia che segue mesi di altrettanta follia” dice ospite di Mattino5.

“Trovo incomprensibile il comportamento avuto ieri da Renzi: ha danneggiato un governo che ha fatto nascere, considera Conte come il male assoluto ma alla fine si astiene”, osserva l'ex ministro dello Sviluppo.

Per Calenda “questa vicenda è un fallimento tanto per il Partito democratico quanto per Forza Italia perché entrambi dimenticano che in Europa liberali, socialisti e verdi governano già insieme e tagliano le forze estremiste. All'Italia servirebbe un governo come quello che c'è a Bruxelles ma non sarà possibile perché saremo in balìa delle onde di Renzi e di Ciampolillo, uno che prese la residenza su un albero…", conclude Calenda.

Un nuovo affondo arriva via Facebook dal leader della Lega, Matteo Salvini: "Il governo ha comprato i Responsabili, i Costruttori, i Volenterosi come i due parlamentari eletti con Fi e quindi anche con i voti della Lega, eletti per fare politiche di centro destra che ieri invece hanno votato la fiducia a Conte, con i Ciampolilli e con Monti, vogliamo parlare di Mastella e Tabacci o di un elettore del M5S in buona fede che ha votato per 'aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno', e si ritrova nella stessa maggioranza con Monti e Mastella?".

"Conte ha detto che ha il governo e i ministri migliori al mondo e che non è vero che l'Italia è ultima tra i grandi Paesi europei per crescita economica. Ieri gli ho mostrato il 'Wall street journal' che certifica che l'Italia è l'ultimo Paese in occidente per crescita economica. Primi per numero di morti e ultimi per crescita economica", sottolinea Salvini.

"Al Quirinale andremo anche noi a ragionare in maniera pacata e rispettosa a chiedere a Mattarella se questa maggioranza che va da Mastella a ex grillini ai senatori a vita può davvero risolvere i problemi dell'Italia" dice il leader della Lega.

Il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri è netto: "Il governo Conte è morto, il Quirinale non può tenerlo in vita artificialmente".

Il premier deve decidere come proseguire nella sua azione di governo. Un primo passo potrebbe essere quello di recarsi già oggi al Quirinale. In particolare Mattarella attende di capire se esiste la possibilità di un nuovo patto che permetta all'esecutivo di contare su una maggioranza solida e in che misura questo comporti dei cambiamenti all'interno della compagine di governo. Prematuro per ora parlare di scenari che potrebbero aprirsi qualora l'equilibrio emerso dal voto delle Camere dovesse invece degenerare e portare a una crisi di governo. La bussola del Capo dello Stato resta naturalmente la Costituzione e i drammatici problemi a cui è chiamato a far fronte il Paese. Occorre quindi un governo con una maggioranza dai confini ben delineati, viceversa lo scioglimento delle Camere e lo sbocco elettorale potrebbero essere inevitabili, garantendo comunque le risposte di cui l'Italia ha bisogno sul piano economico e sanitario.

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