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Gaza e cessate il fuoco, Hamas respinge l'ultima proposta di Israele

Fonti egiziane avevano mostrato ottimismo sul raggiungimento di un'intesa. Ma una fonte israeliana aveva precisato: "La distanza tra le parti è ancora grande". Hamas accusa Tel Aviv: "Ignora richieste". Nella proposta Usa "tregua permanente"

Macerie a Khan Younis - Fotogramma /Ipa
Macerie a Khan Younis - Fotogramma /Ipa
08 aprile 2024 | 07.27
LETTURA: 5 minuti

Hamas avrebbe respinto l'ultima proposta di cessate il fuoco avanzata da Israele. A dirlo, secondo quanto riportato da Skynews, l'alto funzionario dell'organizzazione palestinese Ali Baraka.

Israele e Hamas avevano gelato già stamane l'ottimismo arrivato dall'Egitto, secondo cui ci sarebbero stati invece progressi nei negoziati al Cairo con, secondo quanto riferito dalla tv al Qahera che ha citato una fonte egiziana, un accordo sui tutti i principali punti dell'intesa. Ma sia Tel Aviv che fonti palestinesi avevano subito minimizzato le aspettative.

"Non vediamo ancora nessun accordo all'orizzonte - ha detto una fonte israeliana a Ynet - La distanza tra le parti è ancora grande". Citate dalla tv libanese al Mayadeen, vicini agli Hezbollah, le fonti palestinesi hanno invece lamentato "l'ostinazione" di Israele, affermando che "al momento non ci sono progressi". La delegazione israeliana al Cairo non avrebbe risposto a nessuna delle richieste poste da Hamas e questo avrebbe bloccato qualunque progresso nelle trattative, ha dichiarato all'emittente al-Jazeera una fonte autorevole di Hamas.

Intanto i negoziatori di Hamas hanno lasciato la capitale egiziana per consultarsi con i leader del gruppo. Hamas sta chiedendo un cessate il fuoco permanente nella Striscia di Gaza, la possibilità che i palestinesi possano rientrare nelle loro case nel nord dell'enclave palestinese e il ritiro completo delle forze di difesa israeliane, così come uno scambio tra detenuti palestinesi e ostaggi oltre alla distribuzione di cibo per la popolazione.

Media: "In proposta Usa niente cessate il fuoco permanente"

La proposta avanzata dagli Stati Uniti, per una tregua temporanea e un accordo sul rilascio degli ostaggi attualmente all'esame di Israele e Hamas, prevederebbe una pausa temporanea di sei settimane nei combattimenti, il rilascio di 40 ostaggi tenuti da Hamas dal 7 ottobre e il ritorno parziale dei civili sfollati nel nord di Gaza. Lo hanno riferito fonti egiziane al quotidiano del Qatar Al-Araby Al-Jadeed, aggiungendo che la proposta non include un impegno per un cessate il fuoco permanente, per Hamas elemento non negoziabile e che Israele ha respinto, insieme ad altre richieste del gruppo terroristico, definendole “deliranti”.

I negoziati stanno anche esaminando la possibilità di osservare una tregua iniziale di tre giorni, senza altri obblighi, durante i tre giorni festivi dell'Eid al-Fitr che segnano la fine del Ramadan alla fine di questa settimana.

Israele si ritira da Khan Yunis: "Guerra non è finita"

Israele si è intanto ritirato dal sud della Striscia di Gaza e i soldati hanno lascito Khan Yunis. L'operazione militare però non è finita e l'attacco a Rafah, dove sono concentrati circa 1,4 milioni di civile, rimane nei piani delle forze di difesa (Idf). "La guerra a Gaza continua, siamo lontani dallo stop", dice il generale Herzi Halevi, capo dello stato maggiore, definendo la situazione sul campo e completando il quadro delineato dalle parole del premier Benjamin Netanyahu - "Israele è ad un passo dalla vittoria" - e del ministro della Difesa, Yoav Gallant.

Secondo il ministro per la Sicurezza nazionale di Israele Itamar Ben-Gvir Netanyahu perderebbe il suo incarico come primo ministro di Israele se ponesse fine alla guerra contro Hamas senza portare avanti l'operazione militare a Rafah. ''Se il primo ministro decidesse di porre fine alla guerra senza un attacco esteso a Rafah per sconfiggere Hamas, non avrà il mandato per continuare a servire come primo ministro'', ha scritto su X.

A Gaza almeno 33.207 morti

E' salito ad almeno 33.207 il numero dei palestinesi uccisi e a 75.933 quello dei feriti da quando, lo scorso 7 ottobre, è iniziata la rappresaglia israeliana sulla Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato il ministero della Sanità di Hamas, aggiungendo che altri settemila corpi potrebbero essere sotto le macerie.

Raid Israele in Libano, ucciso comandante Hezbollah

Tre persone sono state uccise in un raid aereo israeliano condotto nel sud del Libano. Lo riferiscono due fonti della sicurezza citate dall'emittente al-Arabiya, secondo le quali tra i tre morti si conta anche un comandante sul campo della forza di elite Radwan di Hezbollah. Il raid aereo ha colpito il villaggio di Al Sultanya.

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno confermato l'uccisione di Ali Ahmed Hassin, aggiungendo che si tratta di un comandante di brigata. Il miliziano è accusato di aver organizzato diversi attacchi con razzi, missili e droni contro la zona Ramim Ridge, nel nord di Israele al confine con il Libano. ''Come parte del suo ruolo, era responsabile della pianificazione e dell’esecuzione di attacchi terroristici nell’area di Ramim Ridge contro il fronte interno israeliano'', si legge in una nota delle Idf.

Donna tenta di accoltellare soldati Idf in Cisgiordania

Una donna palestinese ha cercato di accoltellare alcuni soldati israeliani a un posto di blocco in Cisgiordania, ma l'attacco è stato sventato. Lo riferisce il Times of Israel spiegando che la donna è arrivata a piedi al checkpoint di Tayasir, vicino all'omonima città della Cisgiordania, e "dopo aver rifiutato di identificarsi, ha cercato di pugnalare i soldati dell'Idf che erano sul posto", hanno riferito i militari. Nessun soldato è rimasto ferito nella tentata aggressione, mentre la donna è stata colpita dal fuoco dei militari ed è morta. La Mezzaluna Rossa palestinese ha riferito su 'X' che a una sua ambulanza è stato impedito di raggiungere la zona e prestare soccorso alla vittima.

Intanto 23 palestinesi sono stati arrestati dalle Forze di difesa israeliane (Idf) in quelli che l'agenzia di stampa Wafa ha descritto come ''vasti raid'' nelle prime ore di questa mattina in Cisgiordania. I militari israeliani hanno operato in particolare a Hebron e Tulkarem dove, afferma la Wafa, hanno utilizzato bulldozer per demolire case.

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