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Richie Cunningham fa 60 anni e li festeggia nella giungla con Mowgli

23 febbraio 2014 | 16.24
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Richie Cunningham fa 60 anni e li festeggia nella giungla con Mowgli

Ron Howard festeggerà, idealmente, con Mowgli i suoi 60 anni. Il regista statunitense, nato nel 1954 nella contea di Stephens, in Oklahoma, compirà infatti gli anni sabato prossimo, 1 marzo, ed è di questi giorni l'annuncio che la Warner Bros lo ha voluto, in sostituzione di Alejandro Gonzalez Ignarritu, alla direzione di un nuovo adattamento cinematografico de 'Il libro della jungla', la raccolta di racconti scritta da Joseph Rudyard Kipling nel 1894 dove è centrale il personaggio di Mowgli, il 'cucciolo d'uomo' abbandonato nella giungla dell'India e adottato dagli animali selvatici.

Una condizione, quella di bimbetto in un mondo di adulti, che lo stesso Howard ha vissuto con il suo precocissimo ingresso nel mondo dello spettacolo: Ronald William Howard, questo il suo nome completo, può infatti vantare un esordio sul grande schermo a soli due anni di età, nel 1956 in 'Pellirosse alla frontiera' ('Frontier woman'), western dove compariva anche suo padre Rance Howard. Un debutto dopo il quale, sostanzialmente, Ron Howard non ha fatto pause, totalizzando 38 ruoli da attore fra cinema e tv, 31 regie sempre fra piccolo e grande schermo, la firma di quattro sceneggiature e, per altrettante volte, il ruolo di produttore.

Una carriera ricca e varia che gli ha anche fruttato fra l'altro il doppio Oscar (film e regia) del 2002 per 'A Beautiful Mind' e un più lontano (1978) Golden Globe come migliore attore in una serie tv del genere commedia per 'Happy Days', il telefilm croce e delizia della sua carriera che gli ha cucito addosso il ruolo di Richie Cunningham, il miglior amico di Fonzie, ovvero di ragazzo tanto perbene e un po' ingenuo.

Al Richie Cunningham di 'Happy Days' Howard approda con due viatici: il primo è la lunga militanza in serie televisive di successo, a partire dalla partecipazione a 5 anni, nel 1959, ad un episodio di 'Ai confini della realtà', e passando per titoli come 'The Andy Griffith Show' (1960-1968). Il secondo viatico è il ruolo di Steve Bolander nel film di George Lucas 'American Graffiti' (1973), un omaggio ai ragazzi degli anni '50 e '60.

L'anno dopo, il 1974, inizia l'avventura di 'Happy Days' che durerà fino al 1980. L'ambientazione è la stessa di 'American Graffiti', il tono è sdolcinato al confronto con quello nostalgico e graffiante del film di Lucas ma il successo è planetario. Richie, figlio studioso e ben educato, è il personaggio protagonista delle prime sette stagioni della serie. Poi Howard decide di lasciare per puntare alla regia e gli sceneggiatori gli regalano una carriera militare per giustificarne la scomparsa dal microcosmo di 'Happy Days'. L'attore non resisterà però alla tentazione di un ritorno e vestirà di nuovo i panni di Richie in quattro puntate fra il 1983 ed il 1984.

Tra una ripresa e l'altra di 'Happy Days', Howard aveva intanto proseguito la carriera cinematografica cogliendo fra l'latro l'ultima occasione per recitare con una icona di Hollywood, John Wayne, in 'Il pistolero' ('The Shootist') firmato da Don Siegel nel 1976, classico western crepuscolare e ultimo film interpretato da Wayne. Il passaggio dietro la macchina da presa per realizzare un film, dopo tre cortometraggi, viene nel 1977 con una commedia d'azione a basso costo, 'Attenti a quella pazza Rolls Royce'.

Dopo l'addio al cast di 'Happy Days' firma diversi film per la tv e nel 1982 realizza la sua prima pellicola di livello grazie all'ex 'collega' Henry Winkler, ovvero il Fonzie di 'Happy Days' che gli produce 'Night Shift - Turno di notte', con due attori all'epoca ancora sconosciuti come Michael Keaton e Shelley Long. Il film, nel quale recita anche Winkler e dove compare pure Kevin Costner, incassa bene ed ottiene ottime critiche.

Da quel momento in poi quasi ogni pellicola che firma è un successo: da 'Splash, una sirena a Manhattan' (1984) a 'Cocoon, l'energia dell'universo' (1985), da 'Apollo 13' (1995) a 'A Beautiful Mind' (2001) interpretato daRussell Crowe. Nel 2005 Howard dirige 'Cinderella Man - Una ragione per lottare', nel quale torna a lavorare con Crowe. Gli incassi si moltiplicano con, tra il 2006 e il 2009, 'Il codice da Vinci' e 'Angeli e demoni', entrambi dagli omonimi romanzi di Dan Brown, con Tom Hanks protagonista.

Nel 2008 Howard adatta per il grande schermo il dramma teatrale 'Frost/Nixon - Il duello', forse la sua pellicola più intensa fino a questo momento; nel 2011 dirige 'Il dilemma' ('The Dilemma'), suo primo flop al botteghino, riscattato nel 2013 da 'Rush' nel quale si racconta la rivalità tra i piloti di formula 1 Niki Lauda e James Hunt, film che ha anche prodotto.

Quella di produttore è in sostanza la terza carriera di Howard che è co-proprietario con il veterano del settore Brian Grazer della Imagine Entertainment, una compagnia di produzione cinematografica e televisiva, che ha prodotto successi come 'Friday Night Lights', '8 Mile', il serial 'Tv 24' e la serie 'Tv Felicity'. Con la sua altra società Imagine Television, Howard ha realizzato fra l'altro 'Arrested Development - Ti presento i miei'.

Caso non raro a Hollywood, Howard è anche attivo in politica, tanto che per le elezioni presidenziali statunitensi del 2008 ha girato il corto 'Ron Howard's Call to Action' per il democratico Barack Obama. Per l'occasione Howard è tornato alle origini del suo successo impersonando ancora una volta il Richie Cunningham di 'Happy days' al fianco di Henry Winkler, ovviamente nei panni di Fonzie.

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