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Festival di Roma, il pubblico premia 'Trash' di Daldry e 'Fino a qui tutto bene'

25 ottobre 2014 | 20.13
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Per la sezione Gala vince il film del pluripremiato regista inglese. Ron Johnson incassa il premio nella sezione Cinema Italia - Fiction mentre per la sezione Mondo Genere il riconoscimento è andato ad "Haider" di Vishal Bhardwaj. "Looking for Kadija" di Francesco G. Raganato si aggiudica il premio per la sezione Cinema Italia - Documentario . Muller lascia: "Stanco ma soddisfatto". Dafoe ricorda Seymour Hoffman: "Era eccezionale lavorare con lui" /Trailer. Ficarra e Picone: "In 'Andiamo a quel paese' la Sicilia reale"

Immagini dal film 'Trash'
Immagini dal film 'Trash'

Il pubblico ha scelto 'Trash' si Stefphen Daldry. Nella nona edizione del Festival internazionale del film di Roma in cui, per la prima volta, i riconoscimenti più importanti sono stati assegnati in base alle preferenze espresse direttamente dagli spettatori all’uscita dalle sale, a trionfare nella sezione Gala è stata la favola ambientata in una favela brasiliana firmata dal pluripremiato regista di 'Billy Elliot'.

Per la sezione Mondo Genere il riconoscimento è andato ad 'Haider' di Vishal Bhardwaj mentre per la sezione Cinema Italia - Fiction è stato premiato 'Fino a qui tutto bene' di Roan Johnson. Per la sezione Cinema Italia - Documentario il premio è andato a "Looking for Kadija" di Francesco G. Raganato.

Tra tutte le opere prime di lungometraggio presenti nelle diverse sezioni (Selezione Ufficiale e Sezioni Autonome e Parallele) del Festival del Film di Roma la giuria, presieduta da Jonathan Nossiter (regista) e composta da Francesca Calvelli (montatrice), Cristiana Capotondi (attrice), Valerio Mastandrea (regista, attore, produttore) e Sydney Sibilia (regista), ha assegnato il Premio Taodue Camera d'Oro alla migliore opera prima a Andrea Di Stefano per la regia di "Escobar: Paradise Lost" (Gala); a Laura Hastings-Smith come migliore produttore per "X+Y" di Morgan Matthews (Alice nella città).

Menzione speciale a Last Summer di Lorenzo Guerra Seràgnoli (Prospettive Italia). Il premio il premio DOC/IT al Migliore Documentario italiano del festival del Film di Roma è stato assegnato dalla giuria, presieduta da Federico Schiavi (produttore) e composta da Valeria Adilardi (produttrice), Mario Balsamo (regista), Ilaria De Laurentiis (montatrice) e Paolo Petrucci (regista e montatore), a: "Largo Baracche" di Gaetano Di Vaio (Prospettive Italia). Una menzione speciale è andata a "Roma Termini" di Bartolomeo Pampaloni (Prospettive Italia).

L'addio di Muller - "Sono stanco ma soddisfatto: in questo festival, in definitiva, tutto ha funzionato. Come speravamo il pubblico ha dimostrato che i grandi film popolari li apprezza molto ma vuole vedere anche i film che portano notizie da parti lontane del mondo". Marco Muller, direttore del Festival Internazionale del Film di Roma, sul red carpet di stasera aveva 'preannunciato' così, per quanto possibile prima dell'ufficialità i due premi del pubblico a 'Trash' di Stephen Daldry e ad 'Haider' di Vishal Bhardwaj. Prima ancora, nella conferenza stampa finale, Muller aveva ufficializzato il suo addio alla kemesse: "Quella del Festival di Roma è un'esperienza che non posso che ritenere conclusa, visto che era un mandato triennale".

Dal palco delle premiazioni, infine, Muller ha prima sottolineato che "se Roma vuole davvero una festa del cinema è ora di dargli una sede permanente e definitiva", poi, quanto al suo futuro personale, ha aggiunto che "ancora, almeno, per un paio di mesi, avrò documenti da firmare poi, a dicembre comincerò a guardarmi intorno e a pesare, oltre alla mia docenza di cinema, che cosa ho voglia di fare". In che direzioni guardi Muller lo ha lasciato intendere quando, in chiusura della cerimonia di premiazione, ha ringraziato chi "in questi tre anni ha affrontato una sfida ogni anno diversa, fino alla sterzata di quest'anno", anno nel quale "il progetto ha forse trovato un suo possibile equilibrio verso il passaggio definitivo da festival a festa", concludendo con le parole: "E' il mio ultimo anno a Roma, non posso che dire arrivederci Roma, arrivederci Italia".

Del futuro del festival, dal palco, ha parlato anche il presidente di Bnl Gruppo Bnp Paribas, la banca main partner del Festival Internazionale del Film di Roma sin dalla sua prima edizione, Luigi Abete: "Mi pare che ci sia una eccessiva attenzione a buttare giù questo festival anziché a farlo crescere. Troppa gente sembra dedicare tutte le sue energie a vedere non come implementare ma come intralciare il festival. Se il festival continua a crescere Bnl manterrà il suo ruolo".

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