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Cinema: la vita di Malala in doc diretto da Davis Guggenheim

18 giugno 2015 | 14.21
LETTURA: 4 minuti

Malala Yousafzai (Foto Infophoto) - INFOPHOTO
Malala Yousafzai (Foto Infophoto) - INFOPHOTO

La commovente e coraggiosa figura di Malala approda al cinema dopo essere stata oggetto di una traccia alla maturità di quest'anno. Alla giovane studentessa pakistana, diventata simbolo della lotta per la libertà e il diritto all’istruzione delle donne, è dedicato il documentario 'He named me Malala', diretto dal Premio Oscar Davis Guggenheim, già autore del doc 'Una scomoda verità' sul problema del riscaldamento globale.

Il documentario è ispirato al libro 'Io sono Malala', scritto da lei stessa insieme a Christina Lamb, un successo editoriale in Italia con 15 edizioni e 250.000 copie. Il film sarà distribuito in tutto il mondo da Fox Seachlight Pictures, che ne ha acquisito i diritti e che ha già portato al successo i pluripremiati 'Birdman' e 'Grand Budapest Hotel'.

La vicenda di Malala Yousafzai ha commosso il mondo intero. Aveva appena 15 anni quando nel 2012 fu vittima dei talebani della Valle dello Swat che le spararono tre colpi di pistola alla testa mentre tornava a casa da scuola. La sua colpa era di aver manifestato pubblicamente fin da piccola il suo desiderio di leggere e studiare.

Dopo l’attentato che la ridusse in fin di vita, costringendola a lunghi mesi di cure e riabilitazione, Malala ha dato vita a un’organizzazione no profit, la 'Malala Fund', con la quale raccoglie fondi dedicati a progetti educativi in tutto il mondo. Oggi risiede a Birmingham insieme alla sua famiglia.

Il suo impegno in difesa della cultura e dell’educazione delle donne ne ha fatto, nel 2014, la più giovane vincitrice di sempre del Premio Nobel per la pace. "Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo", disse durante il discorso per la premiazione. Il documentario è un ritratto intimo della ragazza, del suo rapporto con il papà, attivista e sostenitore del diritto allo studio delle donne in Pakistan, della sua nuova vita in Inghilterra e del suo legame ancora forte con la terra d’origine.

"Trascorrere 18 mesi con Malala, suo padre e la sua famiglia è stata una delle più belle esperienze delle mia vita - spiega il regista Guggenheim - e grazie all’impegno di Fox Searchlight e dei produttori Image Nation e Participant Media abbiamo l’opportunità di far conoscere a tutto il mondo la sua commovente storia".

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