Il cantautore scozzese Jim Diamond, autore di successi quali 'I Should Have Known Better', è morto improvvisamente nella sua casa di Londra. Aveva 64 anni. A quanto riferisce il sito della Bbc, la famiglia del cantautore ha detto "di essere profondamente scioccata dall'improvvisa scomparsa di Diamond". Un portavoce della famiglia citato dalla tv britannica ha aggiunto: "Era un uomo devoto alla sua famiglia, che amava la moglie Chrissy, i figli Sara e Lawrence, e la musica che ha continuato a fare. Ha dedicato molto tempo negli ultimi anni al 'Cash for Kids', un appello di beneficenza in Scozia insieme al suo amico, Sir Tom Hunter, ed era ancora molto attivo e rispettato sulla scena musicale. La sua scomparsa sarà molto dolorosa per tutti coloro che lo conoscevano e che hanno amato la sua musica, la sua voce unica e il suo stile".
Diamond era nato nato nell'East End di Glasgow, e fin da giovane è stato influenzato dalle voci di Ray Charles e Otis Redding. Trasferitosi a Londra, diede vita alla band Bandit, e la sua straordinaria voce attirò l'attenzione di Alexis Korner, definito il padre del blues britannico, che lo volle con sé. Diamond lavorò a Los Angeles con Eddie Kramer, il leggendario produttore di Jimi Hendrix, e al suo ritorno nella capitale britannica formò i Ph.D con Tony Hymas e Simon Phillips. Il loro primo singolo, 'I Will not Let You Down', del 1982, ha venduto milioni di copie.
Diamond ha successivamente intrapreso la carriera solistica, firmando un contratto con la A&M Records. Il suo singolo 'I Should Have Known Better', ha scalato immediatamente le classifiche piazzandosi al primo posto. Anche il suo secondo brano, 'Hi Ho Silver', si è immediatamente classificato nella Top Ten. Al Festival di Edimburgo nel 1993, il quotidiano Scotsman ha definito Diamond "la risposta scozzese a Ray Charles".
Verso la fine degli anni '90, ha collaborato con il sassofonista Chris "Snake" Davis dedicandosi alla musica soul. Si sono esibiti insieme e hanno lavorato all'album di Diamond 'Souled and Healed', pubblicato nel 2005. L'omaggio definitivo del cantautore scozzese a questo genere musicale è arrivato nel 2011 con un album di cover dal titolo 'City of Soul'.
