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Una Notte della Taranta per i terremotati, a Melpignano suona la solidarietà

27 agosto 2016 | 09.27
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Una Notte della Taranta per i terremotati, a Melpignano suona la solidarietà

Una gara di solidarietà per i terremotati del Centro Italia. La Notte della Taranta cambia verso e trasforma il concertone che questa sera animerà Melpignano (in onda dalle 22,30 su Rai5), concludendo il festival di musica e danza popolare che anche quest'anno ha richiamato in Salento circa 200mila persone, in una raccolta fondi per le popolazioni colpite dal sisma. "Sono commosso per l'affetto che la Puglia ci sta dimostrando. Tutto questo è la testimonianza che questo Paese quando vuole sa essere coeso e unito", ha detto il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi.

"Passione, cuore e sensibilità". Questo Carmen Consoli, maestra concertatrice di questa nuova edizione 2016, si era impegnata a portare nel suo festival. E così sarà. "Mi piacerebbe che lo spettacolo rievocasse quello spirito terapeutico che una volta animava le orchestrine di pizzica che eseguivano le guarigioni a domicilio. Come una terapia di massa", aveva detto la cantautrice siciliana prima che il sisma squassasse il Centro Italia. E ora quel senso terapeutico della musica evocato dalla cantautrice siciliana, sembra ancora più necessario. La taranta stasera suonerà dunque per lenire le ferite con "il pathos dei canti della tradizione popolare" che tracciano "un percorso di guarigione che passa attraverso il dolore".

Un concerto tutto al femminile che ha per tema la donna, quello firmato dalla 'cantantessa', che vedrà alternarsi sul palco Fiorella Mannoia, Nada, Tosca, l'ex vocalist dei Rolling Stones, Lisa Fischer e la perla nera del flamenco: l'afro-spagnola Buika affiancate dall'Orchestra Popolare. "Ho chiesto che le ospiti, chiamate a reinterpretare i brani della tradizione - ha rivelato Consoli - partecipino con trasporto emotivo alla grande festa popolare".

Quarantaquattro i brani selezionati insieme ai direttori artistici Daniele Durante e Luigi Chiriatti, che verranno eseguiti componendo una narrazione. "Si partirà dal dolore di un amore recluso, di condizioni di lavoro disagiate, di proteste e prigionie interiori per scoprire la rinascita attraverso il valore terapeutico della danza e della musica".

"La Notte della Taranta porta sempre con sé tanta allegria e festa, ma quest'anno il nostro pensiero andrà a tutti coloro che in questi giorni stanno vivendo un dramma terribile", dice Fiorella Mannoia che interpreterà due brani della tradizione salentina densi di significato: 'La Cardilleddha' e 'Lu Zinzale'. 'La Cardilleddha' è un brano di critica alla pratica di crescere le ragazze in età da marito in una gabbia dorata; 'Lu zinzale' è una rumba e rappresenta la metafora di un matrimonio in un ambiente povero. "Sono sicuro - dice Durante - che la Mannoia le interpreterà magnificamente. 'Lu zinzale', in particolare è l’esempio di una musica importata da emigranti che una volta tornati in terra salentina hanno portato i ritmi sudamericani. La Mannoia, saprà condurci in queste atmosfere".

Tra le canzoni del concertone tutto al femminile non poteva mancare 'Fimmene' (cantata da Enza Pagliara e dal coro) dedicata alle dure condizioni di lavoro delle donne con riferimenti al tarantismo.

"In quest’ultimo anno abbiamo ascoltato soprattutto le richieste che venivano dal pubblico, dai tanti giovani e non, che infiammano la piazza di Melpignano. Ecco perché - ha aggiunto Massimo Manera, presidente della Fondazione La Notte della Taranta - abbiamo lavorato con Durante e Chiriatti, per rendere l’Orchestra Popolare protagonista sul palco. Carmen Consoli ha accettato il nostro invito con entusiasmo, cogliendo l’esigenza trasmessa: portare sul palco prima di tutto il cuore e la passione per la musica".

Tanta musica ma anche danza sul palco di Melpignano con il corpo di ballo de La Notte della Taranta diretto quest'anno dal ballerino professionista Fabrizio Mainini, reduce da una stagione di successi televisivi (Festival di Sanremo, I migliori anni, L'anno che verrà, Tale e quale show).

Sul palco quest'anno "porterò non solo danzatori popolari ma professionisti - spiega Mainini - per una rilettura in chiave contemporanea della danza che cura. Inviteremo poi il pubblico in piazza e chi ci segue dalla televisione a lasciarsi andare in un ballo collettivo e liberatorio".

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