Domani esce 'Monte Cuccio n°5', l’album d’esordio del Senhor Mutrìo, trio palermitano composto da Samuele Spilla (voce, chitarre, armonica), Antonio Mancino (basso, cori) e Dario La Neve (batteria, percussioni, cori). Un disco che unisce al blues e al funk le sonorità sudamericane e che esplora i molti significati del termine viaggio, come racconta il trio: "Viaggi che uniscono o separano, via mare, in treno o in mezzo all'erba come una formica, gravosi o distensivi, che durano troppo o troppo poco. Viaggi nel tempo o nel ricordo, che siano il percorso o che siano la meta. Di occhi che non si distolgono. Di guerre quotidiane, rifugi e arsenali di armi a corda e a percussione. Di amore, inquieto, conquistato, fugace, robusto come un elefante".
"Monte Cuccio n°5 - dice la band - è anche una fotografia del luogo da cui siamo partiti e al quale apparteniamo come musicisti e come persone. È una piccolissima costruzione, parte di una grande città". L'idea del nome, Senhor MuTrìo, trae ispirazione da un pezzo di Horace Silver interpretato da Taj Mahal: 'Señor Blues', capace di fondere al suo interno l’anima del progetto. Per il nome, a quel punto, ai componenti del trio è sembrata adatta la parola 'mutrio', termine siciliano difficilmente traducibile che parla di malinconia, un po' come il blues o la saudade brasiliana.
Horace Silver e Taj Mahal sono, inoltre, tra le maggiori fonti d’ispirazione del trio insieme ad Albert Collins, Robert Cray, Mark Knopfler, musicisti brasiliani come Antonio Carlos Jobim e Baden Powell e cantautori come Fabrizio De André, Paolo Conte e Gianmaria Testa. Il disco, autoprodotto e composto da dieci tracce, è stato registrato a Palermo da Sergio Ciulla presso il suo studio 'CasaPalude', in buona parte in presa diretta per esaltare l’indole live del trio. I pezzi sono stati missati dallo stesso Sergio Ciulla insieme al Senhor MuTrìo. Le sessioni di registrazione del disco hanno avuto come ospite il trombettista Samuele Davì e la veste grafica del disco è stata curata dal pittore e disegnatore Batawp (Giulio Rincione).