"Il disegno tracciato dalla legge Madia è ambizioso. Se portato a compimento, può essere l’avvio di una amministrazione pubblica moderna". Così, intervistato da 'La Repubblica', Sabino Cassese, ex ministro della Funzione pubblica e giudice costituzionale, sulla riforma della pa in materia di dirigenza.
"Nell’esercizio dei molti poteri delegati al governo, sotto il controllo del Parlamento (una quindicina di deleghe), sarebbe stato utile -continua Cassese- cominciare proprio dalla dirigenza, mentre con la riforma della dirigenza si arriva all’ultimo giorno della delega. Ma la legge delegata va comunque considerata una svolta".
"Non posso in questo momento quantificare i danni per le imprese dell’area, ci vorrà tempo, molte aziende sono ancora isolate, riusciremo a fare una stima solo dopo aver contattato gli associati". Così Gianfranco Castelli, presidente di Unindustria Rieti, sul 'sole 24 ore', sui danni subiti dalle imprese nelle zone colpite dal sisma.
"Alcuni dei miei dipendenti che sono sul posto mi dicono di danni -continua- alle tubazioni di gas per le celle frigorifero e di mattonelle cadute. Lo stabilimento ha retto ma siamo molto preoccupati perché mi dicono che sospenderanno la fornitura di gas per ragioni di sicurezza. Capisco, ma per noi sarebbe un danno gravissimo. Perché? C’è tanta merce in magazzino -continua- che ha bisogno di condizionamento, merce che non possiamo spostare perché servono ambienti speciali. Quanto si può perdere? Quasi 5 milioni di euro di carne, tra prosciutti, salumi e guanciali. Se non recuperata subito provocherebbe un danno enorme all’azienda".
"Appuntamento a ottobre. Ripresenteremo la richiesta di dazi contro i produttori di Cina e Malesia. Non abbiamo alcuna intenzione di mollare. Però resta il problema che quando anche si chiude una porta, di solito si riaprono molti altri portoni". Per Giorgio Donati, intervistato dal 'Sole 24 ore'. che è nel board di Upiveb (l’associazione italiana dei produttori di viti e bulloneria) l’efficacia dei dazi è nei dati.
Secondo Donati "La misura era stata varata allo scopo di livellare lo squilibrio provocato dalla 'concorrenza sleale'".
"Ci vorrà un piano per il futuro. Serviranno fondi, finanziamenti, aiuti. Ma intanto oggi dobbiamo guardare all’immediato. Bisogna provvedere alle necessità più urgenti". Così, intervistata da 'La Stampa', la presidente della Camera Laura Boldrini, che ha visitato i luoghi colpiti dal sisma.
Secondo Boldrini "servirà vigilanza, un monitoraggio costante perché non si ripetano gli sbagli del passato".
"Anche ieri ci siamo trovati di fronte a un fenomeno naturale inarrestabile. Dovremmo e potremmo evitare che ogni terremoto si trasformi in un disastro". Così, intervistata da 'La Stampa', la sismologa Emanuela Guidoboni, ex dirigente di ricerca dell’istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Secondo Guidoboni "non abbiamo una cultura del rischio sismico condivisa e la prevenzione non è considerata un obiettivo stabile da raggiungere. Fino a quando rimarremo così, stenteremo a costruire una cultura dell’abitare tesa a disegnare un futuro migliore".
"Non c’è alcun motivo per abbandonare le città storiche nelle zone sismiche, o rassegnarsi al fatto che i terremoti uccidano i loro abitanti. Esistono le tecnologie per rendere più sicuri questi edifici, che peraltro i nostri colleghi italiani conoscono bene. Quindi si tratta di avviare i programmi per applicarle in tutti i territori a rischio". Questo commento viene, raccolto da 'La Stampa', da Maria Garlock, professoressa di Ingegneria civile alla Princeton University, e presidentessa del Consortium of Universities for Research in Earthquake Engineering, che raccoglie oltre venti università dedicate allo studio dell’ingegneria per contrastare gli effetti dei terremoti.
Secondo Garlock "per esprimere un giudizio sul sisma -spiega- servirebbe uno studio approfondito dell’evento, però in altre situazioni, ad esempio di recente in Cile, sono avvenuti terremoti più forti con meno vittime".
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