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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi
27 novembre 2017 | 11.26
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"Un piano straordinario per l’occupazione femminile. Aumenterebbe il Pil. Non farebbe precipitare il Paese nel declino della natalità. E, restituendo autonomia alle donne, diminuirebbero le violenze. Infine norme di contrasto. Ne abbiamo individuate 10". E' quanto propone la presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, intervistata dal 'Corriere della Sera'.

Per Boldrini "il silenzio isola. È la parola quella che dà il riscatto. Per questo in aula è stato importante ascoltare la parola delle donne".

"Per molti anni l’Italia in Africa ha avuto molte teste, in aggiunta a quella dello Stato. Era l’epoca delle politiche estere aziendali indipendenti, e talvolta in contrasto con le priorità generali del Paese: aveva storicamente giustificazioni che, se non hanno sempre assolto le storture, hanno contribuito a spiegarle. Oggi non più. Gruppi come l’Eni, che ebbero un ruolo decisivo allora, sono ancor oggi capofila di investimenti crescenti di molte nostre imprese in settori vitali come l’approvvigionamento energetico e la sicurezza alimentare". Così il diplomatico Antonio Armellini, in un intervento sul 'Corriere della Sera'.

"In una fase di crescenti debolezze -conclude- non possiamo permetterci, né in Europa né a livello bilaterale, di andare ciascuno per conto proprio: l’Italia deve imparare a fare finalmente sistema. Prima che politico, è un problema culturale. Ma decisivo".

"La verità è che su Ema l’Italia ha dato il massimo, con un grande lavoro di squadra del Governo, del Comune, della Regione e dei privati, che hanno saputo, tutti, andare oltre lo spirito di parte, arrivando a un passo da un risultato eccellente. È mancato un pizzico di fortuna. Dobbiamo piangerci addosso? Per carità". Lo scrive, in un intervento sul 'Corriere della Sera', il sottosegretario agli Affari Europei, Sandro Gozi.

"Prima ci liberiamo del vizio nazionale del piagnisteo -conclude- meglio è. Se si lavora come abbiamo fatto negli ultimi anni può anche capitare di perdere un sorteggio, ma i risultati arrivano. E in Europa ne abbiamo ottenuti molti".

"La risoluzione di un rapporto di lavoro difficilmente costituisce un evento che non genera conflittualità. Però, mi pare evidente dai dati che le nuove norme abbiano favorito la definizione delle vertenze arrivando più facilmente ad una composizione stra- giudiziale della lite".E' quanto9 spiega Armando De Crescenzo, HR director del gruppo Arneg, leader internazionale nella refrigerazione commerciale, 600 milioni di fatturato, oltre 2 mila dipendenti, intervistato da 'Qn'.

"È evidente, comunque, che il datore di lavoro -conclude- tranne che nei casi di licenziamento disciplinare, anche con il Jobs Act, deve accompagnare il lavoratore in uscita con un incentivo".

"È con profonda amarezza che abbiamo visto sfumare in questo modo l’assegnazione a Milano della sede dell’Ema, l’agenzia del farmaco europea, ma serve guardare indietro solo per migliorare ciò che si può fare in futuro". In un'intervista al 'Sole 24 Ore' per fare il punto sul negoziato sulla Brexit e sulle priorità italiane, Marco Piantini, consigliere del premier Gentiloni per gli Affari europei e a capo del coordinamento tecnico interministeriale per l’addio a Londra, torna con la mente al sorteggio di una settimana fa a Bruxelles che ha decretato la vittoria di Amsterdam e invita a guardare alle sfide future.

"Commissione e Parlamento -dice Piantini- devono avere maggiori responsabilità nel processo decisionale, insieme agli Stati membri. La concentrazione al Consiglio di tante decisioni non aiuta l’Unione, e al suo interno di certo non favorisce l’Italia. Non si devono poi disperdere, semmai valorizzare, le capacità che il nostro Paese ha quando si uniscono energie e idee diverse, a tutti i livelli, intorno a progetti strategici. È la condizione di partenza per costruire un consenso “maggioritario” nell’Europa di oggi".

"Se il riassetto della pa viene subordinato a una spinta generica alla riduzione della spesa entro numeri predefiniti funzionali all’avanzo primario, la zavorra del sistema economico rimarrà uguale: senza una PA rimotivata, rilanciata e resa coerente con i compiti che da essa devono essere assolti, la produttività totale di fattori rimarrà stagnante, con buona pace dei cantori della meritocrazia competitiva, dell’innovazione e del controllo della spesa". Così, in un intervento su 'Affari & Finanza' de 'La Repubblica', il consigliere Paolo De Ioanna.

"I mercati -conclude De Ioanna- valutano la solvibilità del nostro debito essenzialmente sulla base della crescita, effettiva e prospettica. Una economia stagnante ed un debito enorme ma più o meno stabile non offrono nessun elemento aggiuntivo di sicurezza ai mercati che continueranno ad osservare il nostro paese entro logiche globali. E per competere nella globalizzazione una amministrazione pubblica all’altezza dei compiti è cruciale: anche secondo i mercati".

"Nel complesso passaggio verso politiche monetarie “normali”, i tassi sono destinati a crescere. La corrispondente asset class dei titoli di credito sul mercato non potrà non risentirne. Sostenere la crescita è fondamentale per evitare che l’altra principale asset class – le azioni – venga attratta da una correlazione che risulterebbe perversa a livello sistemico. Creare dubbi e incertezze sulle banche, sui depositi e sul risparmio in questa fase è inopportuno. Non si tratta di contrasto fra rigore e lassismo". Lo scrive, in un intervento su 'Affari & Finanza' de 'La Repubblica', l'economista Rainer Masera.

"Si tratta viceversa -conclude- di tener conto del paradigma macroprudenziale nel definire i sentieri temporali del processo di aggiustamento economico e finanziario dell’Euro area, per favorire crescita e stabilità".

"Lavoro e fisco. Ci stiamo impegnando seriamente su questi due temi, potremo dare un contributo importante. Sul lavoro, in particolare, abbiamo mobilitato teste ed energie per mettere a punto un Libro bianco. Dai tempi del 'patto per il lavoro' di Marco Biagi, Milano è stata sempre l’avamposto delle innovazioni a livello nazionale in materia di lavoro". Così il presidente di Assolombarda, Carlo Bonomi, intervistato da 'L'Economia del Corriere', sulle proposte che l'associazione sta preparando in vista di febbraio quando Confindustria presenterà le proprie istanze in vista della campagna elettorale per le politiche.

"È arrivato il momento -conclude- di riallacciare i fili che ci legano a quella eredità. Per febbraio saremo pronti e metteremo il nostro Libro Bianco sul Lavoro a disposizione del sistema".

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