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Vino: Federvini, in 5 anni persi 2 mln consumatori bevande alcoliche

17 maggio 2016 | 13.50
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Vino: Federvini, in 5 anni persi 2 mln consumatori bevande alcoliche

Rallentano i consumi in Italia di vino e bevande alcoliche: lo evidenzia un recente studio condotto da Nielsen per Federvini sul consumo delle bevande alcoliche in Italia nel quinquennio 2011-2015, presentato questa mattina all'assemblea della Federazione italiana industriali produttori esportatori e importatori di vini, acquaviti, liquori, sciroppi, aceti e affini. In cinque anni, spiega lo studio, si è assistito a una perdita di 1,8 milioni di consumatori (-5%) per un totale sceso a 32,2 milioni.Tra i consumatori di bevande alcoliche, poi, la frequenza del bere passa da 4 volte a 3,6.

Per fortuna anche se il vino perde terreno in Italia, le esportazioni del prodotto Made in Italy continuano a dare risultati soddisfacenti, confermando che il comparto vinicolo è uno di quelli a maggiore vocazione all’export. Nel 2015 l’Italia ha esportato vini e mosti per un valore pari a 5,5 miliardi di euro (+4,8% sull’anno precedente) e in volume 21 milioni di ettolitri (-2,3%): gli Stati Uniti sono il mercato extra Ue più premiante con 1,2 miliardi di euro (+13,8%) e 3,2 miliardi di ettolitri (+6,6%).

Tornando ai consumi il vino rimane il prodotto più diffuso e con la frequenza di consumo decisamente più alta di tutte le altre bevande alcoliche e vede uno dei cali più importante con un trend del -5% (-1.218 bevitori). In calo anche il trend dei liquori (-30%), dei distillati (-17%), dei cocktail alcolici (-31%). Tengono invece i consumi di champagne, spumante e prosecco e quelli di aperitivi alcolici. "Questi dati confermano una lieve ripresa dei consumi fuori casa -spiega Federvini- soprattutto nei ristoranti e nelle pizzerie, e continuano ad essere associati al cibo e alla socialità, in una parola allo 'stile mediterraneo'".

Il 2015, spiega ancora Federvini, ha segnato uno scenario nazionale caratterizzato da impatti negativi sui consumi dovuti al protrarsi della crisi, anche il comparto rappresentato dalla Federazione ha registrato nel 2015 "un andamento poco dinamico, zavorrato inoltre dal peso degli aumenti d’accisa sulle bevande alcoliche e da altre criticità legate alla percezione delle stesse".

"Il 2015 è stato un altro anno complesso per tutto il comparto agroalimentare in Italia: i consumi hanno ancora una volta stentato e portato gli italiani a ripensare la ripartizione delle risorse economiche e le conseguenti scelte d’acquisto". E’ il messaggio lanciato questa mattina a Roma dal presidente di Federvini, Sandro Boscaini.

"Sebbene le esportazioni abbiano indubbiamente rappresentato una valida boccata di ossigeno per l’intero settore, occorre ridare dignità al mercato interno e ai consumi domestici -ha esortato Boscaini- e riconoscere alle produzioni di vini, di spiriti e di aceti un ruolo strategico nell’economia nazionale". "E’ un gesto doveroso nei confronti dei nostri consumatori cui la crisi economica degli ultimi anni ha imposto di rivedere totalmente i criteri di spesa, ma lo è anche nei confronti dei milioni di turisti che ogni anno visitano l’Italia e per tutti coloro che guardano al nostro stile di vita per la sua piacevolezza, il suo equilibrio e la sua validità", ha detto Boscaini.

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