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Marche: con startup imprese pronte per la Silicon Valley

Bora, Usa nel piano regionale di internazionalizzione

Marche: con startup imprese pronte per la Silicon Valley
14 dicembre 2016 | 15.43
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Imprenditori marchigiani di frontiera, pronti per la Silicon Valley. E' il messaggio lanciato dalla giornata dedicata all’innovazione come opportunità di crescita dell’export regionale verso gli Stati Uniti d’America e l’America del Nord.

I quattro “Incubatori” marchigiani di startup (Hub21 di Ascoli Piceno, The Hive di Ancona, JCub di Jesi e BBCube di Pesaro) hanno riunito una folta platea di giovani per promuovere la loro creatività nella Silicon Valley, allacciando rapporti con imprenditori e investitori finanziari statunitensi. Un’attività che è stata già avviata e che sta dando i primi frutti: riuniti in un’associazione temporanea d’impresa, hanno dato vita alla piattaforma FundingSMEs.com che, in dieci mesi di attività, ha visto registrarsi 510 investitori, con 120 mila utenti al mese, sulla quale i ragazzi stanno caricando i loro progetti, a cui seguiranno incontri negli Usa.

“Le Marche sono pronte ad andare nella Silicon Valley, con la giusta attenzione e umiltà – ha detto Luca Scali, amministratore delegato di Hub21 e portavoce dei quattro incubatori regionali– e hanno acquisito una giusta metodologia per presentarsi, prima operativamente, poi finanziariamente, su un mercato di 500 milioni di utenti, che rappresenta più della metà degli investitori mondiali”.

La Giunta regionale, ha ribadito l’assessora alle Attività Produttive, Manuela Bora, “ha incluso gli Usa, emblema dell’innovazione, all’interno del Piano triennale dell’internazionalizzazione". "Ci sarà una missione all’inizio dell’anno prossimo dove andremo, insieme agli incubatori, a cercare di cogliere tutte le opportunità che questo mondo offre. Gli Stati Uniti d’America sono un Paese con una grande educazione manifatturiera e poi detengono due primati importanti: primo mercato per il consumo di beni e primo Paese importatore. Non bisogna limitarsi solo alle potenzialità che offre il settore dell’agroalimentare, ma anche a tutto il sistema dell’innovazione", ha aggiunto.

"Il contributo che oggi raccoglieremo, sarà prezioso per organizzare la missione dell’anno prossimo che, sono certa, darà molti frutti”, ha concluso Bora. Non si parte da zero, ha poi assicurato Scali: “Ci sono già casi molto concreti e oltre cento iniziative partecipate. Abbiamo mandato i nostri ragazzi a una serie di interlocutori, industriali e investitori finanziari. Entrambe le categorie si sono dimostrate molto attente a quelle che sono i nostri talenti. Subito dopo le festività alcuni nostri ragazzi andranno a Boston, altri in Texas e poi, ad anno nuovo, insieme alla Regione riusciremo a portare molti altri ragazzi in Silicon Valley”.

L’obiettivo è “partire per tornare, per fare esperienza, non per disperazione”, ha detto Scali. Un viaggio per conoscere se stessi, come hanno testimoniato imprenditori italiani che, presenti a Palazzo Raffaello o via Skype, hanno raccontato le loro storie, sapendo che la startup rappresenta solo la fase iniziale della vita di un’impresa.

“Le Marche – ha concluso l’assessora Bora – devono aprirsi alle realtà del Nord America, tenendo conto anche dell’innovazione e della dinamicità Oltreoceano; laddove possibile, è necessario attirare queste realtà verso il nostro territorio e mantenere grande attenzione sui gruppi che, in Italia, sono già molto avanti nelle attività, specialmente nei settori considerati di punta, pensando di stringere anche collaborazioni strategiche. Il tutto va fatto cercando di favorire la scoperta e la nascita di nuovi e giovani talenti nei diversi settori produttivi”.

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