Cruciani C punta sull'ecommerce e sceglie di redistribuire in tal senso i pesi degli investimenti. Lo annuncia all'Adnkronos il numero uno della maison, Luca Caprai, a poche ore dalla presentazione della nuova nata di casa, la Milano Bag nella sua ultima versione, a Forte dei Marmi.
"Sposteremo una parte degli investimenti, importi consistenti, sul commercio elettronico. Non che prima non vi avessimo puntato, tuttavia oggi è arrivato il momento anche in virtù dell'ampiezza della collezione". Non solo i braccialetti che hanno reso famoso il brand nel mondo, "ma anche le borse, i foulard, la piccola pelletteria e la gioielleria accessibile - spiega Caprai - tutte cose che non hanno taglia, sono semplici da scegliere, gestire e spedire. Dove il rischio di reso e' praticamente inesistente".
Intanto l'azienda stringe accordi con nuovi partner: "perseguiamo il tentativo di produrre tutto in casa" spiega Caprai, che lavora a joint venture e acquisizioni di quelle realtà che possono colmare il gap produttivo della maison, ovvero la piccola pelletteria e la gioielleria.
"Non siamo produttori di piccola pelletteria e di gioielleria. Ecco perché stiamo stringendo accordi in tal senso, per avere il controllo totale con la filiera. Per la gioielleria, ad esempio, la scelta e' ricaduta su un maestro orafo ungherese, terra culla della tradizione orafa. Lavora a mano ancora elementi che noi stampiamo come le catene in argento. Realizzate a mano invece sono più lucide e morbide".
E questo e' un po' il senso di tutta la strategia e la filosofia alla base di Cruciani C "il massimo della qualità al prezzo più corretto, ovvero avvicinare il prezzo alla qualità intrinseca del prodotto" spiega Caprai, che aggiunge: "vogliamo evitare al consumatore la sorpresa negativa di acquistare un prodotto e trovarlo il giorno successivo scontato del 70% solo perché sono iniziati i saldi di stagione. Questo per non minare la nostra credibilità e dare fiducia. Per questo il prezzo è sempre lo stesso, mai in saldo, perché il più corretto possibile".
"Il mercato non può mantenere tutti i produttori che ci sono oggi nel mondo. Noi lavoriamo - chiarisce ancora il fondatore di Cruciani C - cercando di soddisfare solo e unicamente il consumatore finale. Per questo non ci affidiamo ai buyer professionisti, ai grandi gruppi che oggi ti scelgono e domani si disinnamorano di te. Cerchiamo di trovare sempre un prodotto che piaccia al consumatore" spiega Caprai, che chiarisce come proprio questo principio stia alla base della scelta di aprire uffici in ogni paese del mondo: "dobbiamo conoscere le tradizioni, le abitudini di ogni singola realtà per non sbagliare. Come ad esempio con un colore che non potrebbe essere apprezzato o un soggetto che non sarebbe compreso".
Intanto il fondatore della maison conferma il target di fatturato per il 2014 che è di 74 milioni di euro. Un risultato raggiunto in pochi anni, da che, intorno ai braccialetti in macramè, è nato il successo dell'azienda che oggi produce anche borse, piccola pelletteria e gioielleria "accessibile" come la definisce lo stesso Caprai.
