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Moda: Armani, da Emporio donne più forti in un mondo complesso

27 febbraio 2015 | 16.59
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Un mondo difficile e complesso dove le donne si muovono sempre "più forti, toste, autonome". E' così che Giorgio Armani, per la linea Emporio, vede la donna e ne coglie "l'evoluzione della femminilità" che vira sempre più verso il maschile.

Giorgio Armani e modelle
Giorgio Armani e modelle

Un mondo difficile e complesso dove le donne si muovono sempre "più forti, toste, autonome". E' così che Giorgio Armani, per la linea Emporio, vede la donna e ne coglie "l'evoluzione della femminilità" che vira sempre più verso il maschile. Non a indicare tanto un cambiamento di genere, ma un modo di essere nei confronti della vita contemporanea, fatta anche di minacce dell'Isis, di monumenti archeologici distrutti. Rispetto a questo lo stilista spiega che "anche noi che facciamo un lavoro frivolo non possiamo non ritenerci non coinvolti".

Ed ecco la sua risposta: una donna che non si piega di fronte a chi la vorrebbe sottomessa. Anzi. E' forte, quasi maschile, autonoma, indipendente. "Le ragazze - racconta - vogliono essere anche un po' maschio con quel tocco di femminilità che le contraddistingue comunque dall'uomo. Ma sono anche aggressive non c'è nulla da fare. La donna romantica è una figurina un po' isolata e un po' anacronistica".

"Emporio questa volta è più Emporio di altre volte" fa notare ancora Re Giorgio, che evidenzia dunque che "non c'è più la volontà di essere così diverse dall'uomo". In passerella colori decisi e linee nuove, come per il pantalone così ampio da "sembrare quasi una gonna. Piace molto alle persone che hanno problemi di dimensione, dalla vita in giù, perché nasconde". Insomma, aggiunge, "adattiamo il nostro lavoro alle esigenze di una vita normale".

Molto curati gli accessori: "meriterebbero un discorso a parte" sottolinea lo stilista che si dice un po' "arrabbiato" quando questa espressione della sua collezione viene poco considerata. "è vero che sono il 'pret- a-porterista' per eccellenza ma non vedo perché non mi deve essere riconosciuta la capacità di portare sul mercato anche gli accessori. Questo non mi sta bene".

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