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Moda: da gioielli Masai a tessuti del Mekong, collezione ‘equa e solidale’

15 novembre 2015 | 14.53
LETTURA: 3 minuti

Un guerriero Masai con un gioiello artigianale
Un guerriero Masai con un gioiello artigianale

Gioielli unici, realizzati dalle donne delle tribù Masai, tessuti provenienti da aree rurali del fiume Mekong. Sono solo due esempi delle produzioni artigianali di alto livello, tra moda e design, che due imprenditrici italiane hanno messo al centro della loro attività, allo scopo di diffonderle in Italia con un approccio fortemente etico, legato al concetto di responsabilità sociale.

L’idea è nata nel 2012 e ha preso forma un anno fa quando Patrizia Franzolin e Silvia Girelli Gentili, due amiche con esperienze lavorative diverse alle spalle, hanno costituito l’associazione P.S. (dalle iniziali dei loro nomi) come ente di promozione sociale non a fini di lucro. Franzolin per anni ha svolto l’attività di special events consultant in Italia, per poi dedicarsi alla Charity in Inghilterra; Gentili è stata art director presso la Saatchi&Saatchi prima di trasferirsi a Londra dove vive da 20 anni.

La scommessa è partita e comincia a dare i suoi frutti, l’obiettivo è nobile e ambizioso. "La missione ultima è quella di far crescere le comunità locali e dare una speranza di vita, di prosperità e di soddisfazione sul lavoro agli artigiani e ai produttori che appartengono a popolazioni di Paesi in via di sviluppo come Vietnam, Cambogia, Nepal, Tanzania, ma anche a zone svantaggiate di paesi europei", racconta all’Adnkronos Patrizia Franzolin. Partendo da questo presupposto il loro business si è incentrato "sulla volontà di far scoprire al pubblico italiano la ricchezza e la varietà delle culture tradizionali che esprimono storie e civiltà diverse dalla nostra" sostiene Silvia Gentili, nel tentativo di "espandere un mercato potenziale, garantendone la sopravvivenza stessa, spesso minacciata dalla globalizzazione".

Particolare attenzione è posta al lavoro artigianale femminile e alla tutela di quello minorile. Franzolin e Gentili infatti, credono fortemente che "solo attraverso lo sviluppo dell’imprenditorialità femminile a tutti i livelli, si possa sperare in una crescita giusta e solidale".

I ricavi della vendita di ogni prodotto sono quasi interamente investiti in nuovi acquisti, sia direttamente interfacciando con gli artigiani e con altre onlus locali, che attraverso distributori internazionali. D’altra parte in tutto il mondo sta crescendo un movimento che, valorizzando le produzioni locali, realizzate in maniera equa e solidale, mira a mantenere vive le tradizioni regionali. Le maggiori fiere di New York e Londra hanno ormai spazi dedicati a questo comparto del commercio.

La collezione di P.S. con prodotti sempre nuovi e di qualità, (https://www.facebook.com/PSassociazionenoprofit?ref=ts&fref=ts) viene presentata a Roma due volte l’anno, a novembre e ad aprile. L’associazione partecipa anche a selezionati eventi durante l’anno. La speranza delle due imprenditrici è quella di "coinvolgere sempre più persone nella ricerca del bene comune e della lotta alla povertà e al sottosviluppo".

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