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Il Calendario

Pirelli, poco nudo ma vita vera negli scatti di Leibovitz per The Cal 2016

30 novembre 2015 | 14.44
LETTURA: 3 minuti

Patti Smith
Patti Smith

(dall'inviato Maria Elena Molteni)

È il più longevo di sempre, visto che esiste e fa parlare di sé dal 1964. Ma quest'anno The Cal segna una svolta nel suo percorso, almeno quello artistico. Per la prima volta guarda alla donna non più, o non solo, nella sua sensualità, ma nella sua interezza di madre, professionista, artista, persona impegnata e di successo. Il Calendario Pirelli 2016 è stato svelato a Londra. Gli scatti sono stati affidati alla fotografa americana Annie Leibovitz, che ha scelto uno studio di New York come set. Leibovitz è la seconda volta che si cimenta con The Cal dal momento che già nel 2000 era stata chiamata a interpretare le donne per il calendario e aveva scelto le danzatrici del corpo di ballo del coreografo Mark Morris. Quelle del 2000 sono state la prima serie di nudi della sua carriera.

Protagoniste di questa nuova edizione dunque tredici donne in carriera e di successo, nemmeno tutte giovani, dal carattere forte e deciso, come la tennista Serena Williams, l'artista, musicista e performer Yoko Ono, la produttrice cinematografica Kathleen Kennedy (presidente di Lucasfilm), la cantante Patti Smith. Tra le pagine anche i ritratti della celebre modella Natalia Vodianova (oggi compagna del figlio del presidente di Lvmh) e dell'attrice Amy Schumer, la collezionista d'arte e mecenate Agnes Agnus (presidente emerito del Moma), l'opinionista, critica e scrittrice Fran Lebowitz, la presidente di Ariel Investment Mellody Hobson, impegnata in progetti filantropici a Chicago, la regista Ava DuVernay, la blogger Tavi Gevinson, l'artista iraniana Shirin Neshat, l’attrice cinese Yao Chen.

Esempi di vita oltre che di lavoro, come nel caso della Vodianova che pur rappresentando nel calendario la 'leggerezza' della moda, è anche l'emblema di come dal nulla, da una realtà poverissima, si possa arrivare all'apice della carriera non solo con la bellezza, ma anche con l'umiltà di chi si rimbocca le maniche e inizia giovanissima a lavorare. Gli scatti sono quasi privi di nudo, così come già nei primi calendari degli anni Sessanta o, più di recente, con quello di Peter Lindbergh del 2002; di Patrick Demarchellier del 2008 e di Steve McCurry del 2014.

"Abbiamo chiesto ad Annie di fare qualcosa di diverso e di raccontare la qualità delle donne di tutto il mondo" ha spiegato l'ad Marco Tronchetti Provera, in occasione della presentazione alla stampa. " Donne che vengono da ovunque, da storie e ceti sociali differenti. È ciò che Pirelli pensa essere la bellezza e la bellezza sono le donne nella loro interezza dell'essere".

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