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Design, Bain&Co: giro affari 32 miliardi nel 2015 a livelli pre crisi

05 ottobre 2016 | 15.20
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Piuma, design by Piero Lissoni, Kartell
Piuma, design by Piero Lissoni, Kartell

Il settore del design alto di gamma ha chiuso il 2015 con un giro d'affari di 32 miliardi di euro in crescita del 4% a cambi costanti e del 9% a cambi correnti, tornando ai livelli pre crisi 2007. Si tratta di un dato record per il settore che interessa tutte le categorie di prodotto, anche se living, bedroom e luci sono quelle più performanti. Emerge dalla seconda edizione di Design Monitor 2016, realizzato da Claudia D'Arpizio, partner di Bain&Company e presentato in occasione di un incontro organizzato da Altagamma nella sala Buzzati del Corriere della Sera. L'analisi è stata condotta su 500 player mondiali alto di gamma in 30 paesi che comprendono aziende di design puro, ma anche altre realtà che stanno emergendo, come quelle della moda e del lusso che hanno ampliato al living la loro offerta, e le catene americane di arredamento che presentano un'immagine coordinata molto innovativa.

"Parliamo di un mercato - ha detto D'Arpizio - che nel 2015 cresce del 4% in termini reali. Non si tratta evidentemente di una crescita incredibile, ma certamente molto solida. A cambi correnti +9%. Torniamo al livello del 2007, e dunque è stato superato il livello pre-crisi (31,8 mld). Il settore, d'altra parte, è impattato dai cicli economici perché è a traino, ad esempio, del real estate. Ora, superato il guado, si può guardare al futuro con occhi nuovi".

Insomma si riparte dal punto in cui ci si era fermati nel 2007. La crescita è guidata da Asia e mercati emergenti, mentre Usa ed Europa sono ancora in buona forma. L'Italia vive ancora una fase di stagnazione. In realtà il mercato americano "è un po' in stallo - evidenzia D'Arpizio - per via delle elezioni presidenziali e qualche nota macro non positiva. Una qualche difficoltà che impatta sulla redditività" ma che non deve spaventare, perché quegli negli usa va visto come "un investimento di lungo periodo".

I primi settori a riprendersi dalla crisi sono stati l'illuminazione e il living, mentre più difficile la situazione per i bagni e le cucine, più legati al real estate. "Parliamo di aziende europee - aggiunge D'Arpizio - che hanno ancora un baricentro europeo, mentre i mercati che crescono sono quelli lontani, dove si costruiscono case e città intere, alberghi e negozi, quindi dove l'elemento di crescita di perimetro molto forte".

Nel 2015 dunque la crescita è stata comunque piuttosto sostenuta in tutte le categorie di prodotto: living & bedroom +12% in termini nominali e +7% in termini reali; cucine: +3% nominale e +1% reale; bagno +7% e +3%, luce +9% e +5%, outdoor +9% e +5%. La variabile, sostiene l'esperta, è rappresentato dalla "dimensione". Soprattutto in considerazione del fatto che il mercato a maggiore potenziale è quello asiatico e dunque bisogna "crescere e farsi conoscere".

Le opportunità di sviluppo, conclude D'Arpizio, "passano attraverso un pubblico più ampio, più giovane e proveniente da mercati lontani che bisogna sedurre e interessare. In questo senso il digitale rappresenta un abilitatore potente".

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