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Moda: Berwich punta su sartorialità e guarda a Usa e Canada

13 gennaio 2018 | 18.00
LETTURA: 4 minuti

Berwich, autunno inverno 2018 - 2019
Berwich, autunno inverno 2018 - 2019

Un 2017 che si chiude con un giro d’affari "che sfiora gli 8 milioni di euro” tra la linea maschile e quella femminile che pesa un 18% circa sul totale; Londra e New York quali nuove piazze, oltre all’Italia, dove promuovere le collezioni. Infine Usa e Canada quali nuovi mercati da affrontare. Cresce Berwich, marchio pugliese di pantaloni che fa capo a Icoman (11 mln il giro d’affari 2017), che per il futuro punta sempre più sulla sartorialità. Lo spiega all’AdnKronos il direttore creativo Massimo Gianfrate. “Indiscussa anche – aggiunge - la volontà dell’azienda di sviluppare l’e-commerce ma con capsule alternative, che possano trainare il retail, non mettersi certo in concorrenza. Anzi, in partnership con qualche nostro retailer”.

“Berwich è un pantalone completamente pensato, cucito manufatto in Italia. È un pantalone che ha come elemento essenziale la ricerca, soprattutto nello studio dei materiali, nel rinnovo dei fit, nello studio sulla vestibilità”. Dopo 10 anni alla direzione creativa, Gianfrate si sente di dire che puntare solo sul pantalone è stata, sicuramente, “una scelta premiante”.

“Un elemento importante -evidenzia - anche per affrontare un arena super competitiva. L’azienda ha lavorato sulle proprie strategie mai basandosi solo sulla mera leva del prezzo. Anzi abbiamo dato più importanza all’aggregato di peculiarità del nostro pantalone, favorendone un valore di vetrina”. Tutto parte nel 2008, nonostante “le titubanze” per quello che stava accadendo nel mondo, con il crollo dei mercati finanziari.

Ma la verità, evidenzia Gianfrante, è che la moda “già da tempo viveva le conseguenti all’indebolimento del dollaro. Lavoravamo molto con gli americani. Osservando il mercato, la proprietà si è resa conto che era necessaria una scossa e ha pensato che questa scossa la potevamo dare noi, seconda generazione”.

E questa seconda generazione si è messa a lavorare proprio a partire dal 2008: “ci siamo molto concentrati sul mercato Italia, che amava a quel tempo pantaloni dal gusto slim fit. Siamo partiti con una capsule e con la nostra maestria nel pantalone, sempre nella sfera della linea maschile. Successivamente abbiamo strizzato occhio a trend di nuova vestibilità, confortevole e accomodante. Con pinces e piccoli dettagli di vecchia sartoria. Il riscontro è stato buono. I primi due inverni in cui abbiamo riproposto la lana il mercato ci ha premiato. Siamo giunti a proporre tantissimi argomenti di altissima sartorialità, anche una linea dove impunture e rifiniture tornano a essere fatte a mano con dettagli di grande gusto”.

Oggi per Berwich il mercato italiano costituisce circa il 42-43%. Il resto è internazionale: “consolidato il mercato russo che è innamorato della nostra qualità, mentre i mercati giapponese coreano apprezzano la nostra parte più evoluta di vestibilità. Abbiamo un mercato europeo molto fidelizzato. Altri nascenti come Usa e Canada dove da poco siamo distribuiti” e che rappresentano il prossimo futuro.

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