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Lega, Castelli: "Unica speranza è che Salvini lasci"

20 marzo 2024 | 15.35
LETTURA: 2 minuti

L'ex ministro: "La sua parabola è finita"

Matteo Salvini
Matteo Salvini

"L'unica speranza per la Lega è che vada via Salvini, la leadership deve cambiare assolutamente". Roberto Castelli, tra i fondatori della vecchia Lega, già ministro della Giustizia con Berlusconi, non vede altre soluzioni per tornare a sperare in un Carroccio decisivo e con le idee chiare. "Il partito -spiega all'AdnKronos- deve tornare a parlare dei temi del Nord, anche perché sto vedendo che anche quell'adesione che c'era al sud sta rapidissimamente scomparendo e dal punto di vista elettorale servirà a ben poco".

"Quindi di fatto oggi la Lega perde voti al sud perché se ne vanno, perché non è più un partito di potere, non lo sarà più fra poco, e d'altro canto perde voti al nord perché è diventato un partito centralista, meridionalista, ma la verità vera è che ormai la parabola di Salvini è finita e dovrebbe farsi da parte, altrimenti la Lega è morta", sottolinea tranchant.

"Salvini sta seguendo esattamente la parabola che ha seguito Renzi. Dopo un momento di grande innamoramento, oggi è aspramente criticato e lui non sa che pesci pigliare, sbatte di qua e di là cercando disperatamente un argomento che possa farlo tornare in auge, ma non lo trova, anche perché la gente ormai ha perso fiducia in lui", conclude Castelli.

Il tema del simbolo

Intanto, la Lega smentisce l'arrivo di un nuovo simbolo per il partito: "Nessun nuovo simbolo. Le notizie apparse questa mattina relative a 'Italia sicura' sono totalmente prive di fondamento. La Lega e Matteo Salvini agiranno in tutte le sedi contro l’ennesima menzogna: abbiamo ormai perso il conto del fango e delle calunnie contro il partito e il suo leader", si legge in una nota.

"Ora bisogna cambiare immediatamente il simbolo, non ha nessun senso tenere il simbolo con su scritto 'Salvini Premier', deve tornare la Lega", dice nelle stesse ora Da Milano l'ex segretario della Lega Lombarda, Paolo Grimoldi.

"Il nome dell'attuale segretario deve essere rimosso dal simbolo del partito nato dalle ceneri del vecchio Carroccio "innanzi tutto per motivi matematici -spiega il bossiano Grimoldi all'Adnkronos- perché se prendi il 3% come fai ad ambire a fare i premier? Secondo per motivi politici, perché qual è il progetto politico, qual è il sogno, qual è l'obiettivo, portare a casa il Presidente del Consiglio? Ma quello non può essere un progetto politico, quella non può essere la proposta con la quale si presenta la Lega".

Critiche arrivano anche per la politica estera del segretario Salvini che sabato a Roma riunisce gli alleati europei di estrema destra: "Arroccarsi sull'estremissima destra non ci porterà particolare fortuna come i dati elettorali stanno ovviamente dimostrando e viceversa chi parla di tasse, parla di burocrazia, parla di cose concrete invece che di sesso degli angeli, vedi Forza Italia e la stessa Meloni, raccoglie a piene mani il consenso elettorale".

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