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Sud: Svimez, divario Pil con Nord tornato indietro di 10 anni

30 luglio 2014 | 14.12
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Il Pil del Mezzogiorno è crollato nel 2013 del 3,5%, confermando la flessione negativa registrata l'anno precedente (-3,2%), mentre il Centro-Nord si ferma a -1,4%. E' un'Italia a due velocità quella fotografata dall'annuale Rapporto Svimez sull'economia del Mezzogiorno, dove emerge la persistenza di divisioni e disuguaglianze tra Nord e Sud. Per il Mezzogiorno si tratta del sesto anno consecutivo con segno negativo. Negli anni di crisi 2008-2013 il Sud ha perso il 13,3% contro il 7% del Centro-Nord. Il divario di Pil pro capite tra Centro-Nord e Sud nel 2013 è sceso al 56,6%, tornando ai livelli di dieci anni fa.

A pesare è soprattutto una più sfavorevole dinamica della domanda interna, sia per i consumi che per gli investimenti. Il periodo 2008-2013 ha segnato profonde difficoltà soprattuto per Basilicata e Molise, che segnano cali cumulati superiori al 16%, accanto alla Puglia (-14,3%), la Sicilia (-14,6%) e la Calabria (-13,3%).

Nel 2013 male non solo il Sud ma tutte le Regioni, a eccezione del Trentino Alto Adige (+1,3%) e della stazionaria Toscana. Fanalino di coda nazionale è la Basilicata (-6%). Nel Mezzogiorno giù anche Sardegna (-4,4%) , Calabria (-5%) e Puglia (-5,6%). In posizione intermedia la Campania (-2,1%), la Sicilia (-2,7%) e il Molise (-3,2%), mentre va leggermente meglio per l'Abruzzo (-1,8%). Cali significativi li hanno registrati anche Regioni del Centro Nord come Emilia Romagna (-1,5%), Piemonte (-2,6%), Veneto (-3,6%), Valle d'Aosta (-4,4%).(segue)

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