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Squinzi: "Manifestazioni o scioperi non sono la soluzione"

25 ottobre 2014 | 14.04
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Il presidente di Confindustria a Napoli per il meeting dei giovani imprenditori: "Usciamo una volta per tutte dalla sterile difesa di diritti formali che oggi sono di pochi, di quelli che non vogliono capire che il mondo è cambiato, piaccia o meno". Plauso al governo sull'eliminazione del costo del lavoro dall'Irap: "Finalmente dopo anni di promesse un atto concreto che costruisce fiducia"

Giorgio Squinzi
Giorgio Squinzi

"Non credo francamente che in questo momento di grande crisi, manifestazioni o scioperi siano la migliore delle soluzioni". Lo ha detto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, a Napoli per il meeting dei giovani imprenditori di Confindustria.

"Usciamo una volta per tutte dalla sterile difesa di diritti formali che oggi sono di pochi, di quelli che non vogliono capire che il mondo è cambiato, piaccia o meno", incalza il presidente degli industriali. Per Squinzi è "la difesa di una realtà passata di cui non abbiamo alcuna nostalgia. Il nostro obiettivo deve essere un Paese con un nuovo sentire culturale e una nuova coscienza. Non bisogna temere, anzi bisogna attendersi, qualche dispiacere e qualche dissenso, resistenze dovute alle grandi inerzie che ci sono in Italia".

Lo Sblocca Italia - "Tutti siamo convinti che la questione cruciale sia far ripartire il lavoro e la domanda interna. Questa però non si innescherà senza un robusto impulso del Governo sugli investimenti in infrastrutture". Ne è convinto Squinzi che aggiunge: "Nello Sblocca Italia ci sono buoni incipit in questo senso, ma la profondità e la durata di questa crisi, che sembra non finire mai, richiedono una terapia più robusta". Per il presidente di Confindustria "una seria politica delle infrastrutture aumenta la competitività sui mercati delle imprese manifatturiere, elemento propulsivo fondamentale dell'economia".

Bene l'eliminazione del costo del lavoro dall'Irap - "Non possiamo che plaudire alla scelta del Governo e del presidente Renzi di eliminare dall'Irap il costo del lavoro, la più perfida delle tassazioni e di decontribuire le assunzioni a tempo indeterminato", ha detto Squinzi. "Finalmente - ha aggiunto - dopo anni di promesse, un atto concreto che costruisce fiducia, con novità concrete".

Riforma del lavoro - "Attendiamo con fiducia la conclusione dell'iter della riforma del mercato del lavoro". Occorre intervenire "su politiche attive che facilitino un migliore incontro tra domanda e offerta, per dotarsi di un sistema di protezioni più razionale e moderni, per servizi effettivamente in grado di servire cittadini e lavoratori durante l'intera vita attiva".

Ue, segnali di buon senso - "Il ministro Padoan ha detto qui ieri che se di austerità si parla assai meno in Europa è anche merito dell'Italia. Lettere o non lettere, pubbliche o riservate, qualche segno di un maggiore buon senso in effetti si intravede, e questo è un buon segno. Speriamo che il buon senso si faccia realtà", ha detto il presidente di Confindustria. La speranza di Squinzi è dunque che "il buon senso si faccia realtà con una politica che abbia come guida non gli estremisti del debito o della cieca austerità, ma un ragionevole tasso di flessibilità e un piano di investimenti fatto di obiettivi chiari e di risorse reali".

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