Il Mef chiede in una lettera al cda la riduzione del capitale di 300 mln. Un'operazione, che dovrà essere deliberata dall'assemblea, finalizzata alla cessione del 49%.
Il Tesoro rilancia sulla privatizzazione dell'Enav, con l'obiettivo di chiuderla nel 2015, e chiede una riduzione del capitale di 300 mln. L'indicazione, secondo quanto risulta all'Adnkronos, è contenuta in una lettera inviata al cda della società che fornisce il servizio del controllo del traffico aereo. Il Mef, si spiega nella lettera, nell'ottica della privatizzazione, ha valutato insieme ai suoi advisor, Rothschild per il profilo finanziario e lo studio Shearman & Sterling per quello legale, che esiste la possibilità di procedere a una riduzione di capitale di 300 milioni senza che venga intaccata la redditività della società. E quindi chiede al cda di fare le valutazioni e le analisi propedeutiche per poi convocare un'assemblea che abbia all'ordine del giorno la riduzione di capitale e la modifica dell'articolo dello statuto che riporta le dimensioni del capitale.
Nominato a settembre il nuovo Cda di Enav, ma non ancora il nuovo amministratore delegato, il processo di privatizzazione va quindi avanti con obiettivo 2015. I punti fermi sono quelli stabiliti dal governo nel Dpcm approvato lo scorso 16 maggio: sarà ceduto sul mercato fino a un massimo del 49% e saranno previsti incentivi per i dipendenti in caso di offerta pubblica di vendita. La delibera del Consiglio dei Ministri prevede comunque l'Ipo quale percorso prioritario da perseguire in presenza di un adeguato contesto di mercato.
La società, che avrebbe un valore intorno ai 2 miliardi di euro, ha chiuso il 2013 con un utile netto di 50,5 milioni (+9,4% anno su anno), un'ebidta pari a 245,2 milioni e un ebit pari a 94,7 milioni. E' il risultato migliore mai realizzato nonostante il difficile momento del trasporto aereo. Per il Tesoro la cessione del 49% potrebbe assicurare un introito intorno al miliardo di euro.
