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Spazio: Angelantoni, Italia già in prima linea, ora spingere investimenti

18 novembre 2014 | 16.32
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Mentre l'Italia affina l'agenda del settore spaziale per la ministeriale Esa del 2 dicembre prossimo in Lussemburgo, anche le imprese di settore spingono il governo "a rafforzare il ruolo del nostro Paese in ambito europeo, alzando l'asticella degli investimenti in questo settore". A rilanciare è Gianluigi Angelantoni, patron della Angelantoni Industrie Group, una delle imprese del cluster aerospaziale dell'Umbria che, parlando con l'Adnkronos, sottolinea come lo spazio produca "conoscenza ma anche occupazione, crescita e sviluppo industriale". "Solo le imprese del polo aerospaziale dell'Umbria, negli ultimi tre anni hanno registrato un incremento di occupazione diretta del 18%, senza contare l'indotto", sottolinea.

"L'Italia è in prima linea nelle missioni spaziali, penso alla sonda Rosetta al prossimo lancio dell'astronauta italiana Samantha Cristoforetti, e sono certo che ora, con la gestione di Roberto Battiston a capo dell'Agenzia Spaziale Italiana, ci sia ancora più attenzione e cresca la cooperazione pubblico-privato" osserva Angelantoni, appena nominato Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

"Se l'Italia vuole mantenere la leadership nella geopolitica delle attività spaziali, deve investire di più in Europa, punto di partenza - spiega - anche per importanti accordi bilaterali ad esempio con la Nasa, la Cina o l'India". Ma ora, assicura l'imprenditore, "con Battiston e Renzi il nostro Paese sta dimostrando un polso più fermo nel sostenere programmi e ruoli dell'Italia" aggiunge l'imprenditore il cui gruppo produce, tra l'altro, le camere climatiche per i test spaziali acquisite anche dall'Agenzia spaziale russa.

all'estero serve fare massa critica ma la burocrazia strozza le imprese

Con il ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini, prosegue Angelantoni, "è cresciuta la determinazione italiana nel contesto delle attività spaziali dell'Europa e si percepisce anche la ferma regia del premier Renzi". "Dovremmo adesso riuscire ad ottenere maggiore voce in capitolo, sia come Asi sia come peso delle imprese italiane nei progetti internazionali", rimarca.

L'aerospazio, aggiunge ancora, "è uno dei driver del Paese. Solo nel cluster dell'Umbria - ricorda - sono riunite 26 imprese, il fatturato di settore del 2013 è stato pari a 350 milioni di euro e sono impiegati 1.500 addetti diretti. Quando ci presentiamo nei contesti internazionali come l'Air Show di Farnborough facciamo massa critica". "Ecco - osserva - il nostro Paese intero deve fare massa critica". Angelantoni lancia infine un secco j'accuse "contro la burocrazia che strozza lo sviluppo delle imprese italiane".

"Non siamo presenti solo nel settore aerospaziale, stiamo lavorando anche con l'Enea sul progetto solare termodinamico 'Archimede' ideato dal Nobel Carlo Rubbia e, nonostante sia una tecnologia all'avanguardia tutta italiana, non riusciamo a costruire impianti commerciali nel nostro Paese perchè -avverte- siamo strozzati dalla burocrazia, con conseguente penalizzazione sui contratti con l'estero". Eppure, taglia corto, "basterebbe portare in Italia il 10% del fatturato che viene prodotto dal solare termodinamico ed entro il 2020 che potremmo avere ricadute per 2 miliardi di euro a favore delle imprese italiane".

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