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Uil: Barbagallo nuovo segretario generale, uniti sindacati più forti

21 novembre 2014 | 17.22
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E' il nuovo segretario della confederazione di via Lucullo che raccoglie il testimone di Luigi Angeletti. L'elezione, all'unanimità, arriva al termine del XVI Congresso

Uil: Barbagallo nuovo segretario generale, uniti sindacati più forti

Cambio della guardia in Uil. E' Carmelo Barbagallo il nuovo segretario della confederazione di via Lucullo che raccoglie così il testimone di Luigi Angeletti. L'elezione, all'unanimità, arriva al termine del XVI Congresso, epicentro, in questi tre giorni di dibattito, della protesta sindacale e di un rinnovato braccio di ferro con il governo. E' nei freddi corridoi del palazzo dei Congressi a Roma, infatti, che è maturato l'accordo Cgil-Uil sullo sciopero generale il 12 dicembre e, contemporaneamente, lo strappo con la Cisl che non ha aderito alla protesta oltre a un botta e risposta con il ministro del lavoro, Giuliano Poletti, dopo la sua decisione di disertare volutamente l'assise sindacale dove era atteso un suo intervento. Ma, nonostante l'inedito tandem, l'unità sindacale resta per la Uil di Barbagallo un'obiettivo primario.

"Uniti siamo più forti", ripete più volte nel suo discorso di insediamento, circoscrivendo però subito l'area di azione di questa unità che qualche perplessità aveva sollevato, soprattutto tra i metalmeccanici della Uilm, preoccupati da una eventuale 'convivenza' con la Fiom-Cgil da cui la separano anni luce. Nessun 'matrimonio' nè con Cisl nè con Cgil "ma solo una condivisione di obiettivi e rapporti di breve convivenza" , dice escludendo categoricamente che mai il sindacato ha pensato di fondersi con altri, men che meno con la Cisl compagna di viaggio più frequente che la Cgil. "A volte si è parlato di sindacato unico e qualcuno me lo ha anche proposto formalmente, ma io ho sempre risposto, perché questo regalo alla Cgil? Il risultato finale, infatti, sarebbe stato un sindacato unico con la metà degli iscritti che non sarebbe servito ai bisogni del nostro Paese", racconta.

E alla Fiom non fa sconti: "deve sapere che non condividiamo nè la condivideremo mai la sua idea di sindacato: non dobbiamo essere noi a cambiare, devono essere loro a firmare i contratti che noi firmiamo, essere solidali con gli altri sindacati e soprattutto devono smetterla di insultare", dice assicurando agli oltre mille delegati che "mai firmerò un accordo con loro che non sia rispondente ai nostri interessi". Non solo: l'atteggiamento delle tute blu di Maurizio Landini, a questo punto, attacca, "mi pare imbarazzi anche la Cgil".

Ma alle barricate di uno sciopero generale la Uil di Barbagallo preferirà sempre il dialogo e il confronto, "a Termini imerese mi avevano soprannominato il prete perché parlavo e ascoltavo tutti", racconta. E anche oggi, a 21 giorni dallo stop che vorrebbe fermare il Paese rinnova l'invito al governo: "sempre pronti a revocarlo se ci arriveranno risposte alle nostre richieste".

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