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Crisi: Confesercenti, Natale di speranza, 'regali' per 7 mld

29 novembre 2014 | 09.23
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A fotografare la situazione è un sondaggio Confesercenti-SWG. Ma la metà della tredicesima se ne va in mutui e pagamenti

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Per un italiano su due la situazione è peggiorata ma la speranza sembra proprio l'ultima a morire, sopratutto sotto Natale. Se, infatti, la crisi morde ancora per il 54% degli italiani e la stagnazione paralizza i consumi, le festività porteranno comunque 7 miliardi di regali sotto l'albero, 270 milioni in più sul 2013.

Non solo. Le tredicesime in arrivo a dicembre, 42 miliardi, in aumento di circa 8 euro medi rispetto allo scorso anno, alimenteranno spese per 22 miliardi anche se i restanti 11 serviranno a fronteggiare mutui, Tasi, Imu e addizionali varie. A fotografare la situazione è un sondaggio Confesercenti-SWG.

Via con 'prudenza' dunque agli acquisti di Natale per i quali il 71% sceglie la convenienza rispetto alla qualità. "I prezzi non fanno più paura, ma il fisco sì", chiosa ancora lo studio della Confesercenti che annota come tasse e tariffe frenino gli acquisti di un italiano su quattro che però non smettono di aver fiducia nel futuro: il 47% dei nostri concittadini, infatti, arriva al Natale 2014 mantenendo la speranza, contro un 22% che si sente sfiduciato ed un 8% che si definisce indignato.

Ma sotto l'albero i desideri e le speranze restano gli stessi per tutti: lavoro, lotta alla disoccupazione, desiderato dal 35% degli intervistati dall'indagine della Confesercenti. Segue la richiesta di una riduzione del peso fiscale (indicata dal 30%) e dei privilegi e degli abusi (24%). Pochissime preferenze, invece, raccolgono gli interventi per ridurre la micro-criminalità (5%) e i rischi di calamità naturali, indicati solo dal 6% nonostante i recenti, tragici avvenimenti.

Il 60% degli italiani ridurrà, comunque, le spese natalizie, contro il 34% che ha intenzione di spendere come lo scorso anno e il 6% che aumenterà il suo budget. Tra i fattori che condizioneranno la spesa in questo Natale, si registra il crollo dello spauracchio dei prezzi: indicati come fattore condizionante solo dal 16% degli italiani, contro il 41% del 2007. Un effetto chiaro del rallentamento dell’inflazione registrato negli ultimi 12 mesi.

Cresce, invece, il numero di coloro che addita le tasse e le tariffe fra gli ostacoli agli acquisti natalizi: adesso sono circa 11,8 milioni (il 25%), quasi 3 milioni in più dello scorso anno, quando a lamentarsi dell’imposizione fiscale erano 8,9 milioni di persone (il 19%). L’eccesso di pressione fiscale è diventato così l’ostacolo principale allo shopping natalizio dei nostri concittadini. Per quel che riguarda le tredicesime si flette la platea che riceverà l'a mensilità natalizia: un italiano su 4 ì, infatti, dichiara di non avere nel proprio nucleo familiare nessuno che benefici della tredicesima, contro il 22% dello scorso anno. Comunque, il lieve aumento del monte tredicesime è eroso dalle pendenze degli italiani: circa 12,8 miliardi del totale della mensilità aggiuntiva andrà a saldare conti in sospeso e mutuo, con un aumento del 9,2% rispetto al 2013.

Crolla, invece, il risparmio: i percettori di tredicesima metteranno da parte, questo dicembre, solo 7,4 miliardi. E’ il 15,9% in meno rispetto allo scorso anno, per un saldo negativo di oltre 1 miliardo di euro. Comunque sia le famiglie italiane non rinunceranno alla tradizione magica del Natale ed ai regali : quest’anno, calcola ancora la Confesercenti, sotto l'albero verranno scartati doni per 7 miliardi di euro, con una leggera crescita della spesa di 270 milioni rispetto al 2013. Circa il 14% degli intervistati del sondaggio afferma di voler spendere di più per i regali rispetto alle festività dello scorso anno, mentre il 31% opta per una spesa in linea con il 2013 ed il 55% sceglie invece, per quest’anno, di spendere meno.

Tra gli italiani permane, quindi, un atteggiamento di grande prudenza e quest’anno la convenienza sarà la parola d’ordine per destreggiarsi tra le vie dello shopping natalizio: il 71% del campione risponde, infatti, che si potrà permettere regali convenienti per festeggiare, mentre solo il 16% preferirà regali di qualità per i propri cari ed, infine, un 13% ammette che non potrà permettersi nessun regalo. Per i più piccoli si tenderà, però, ad orientare la scelta verso regali utili, come evidenzia la scelta del 43% del campione, ma un 31% non rinuncia alla tradizione dei giochi di una volta ed, infine, un 12% che opterà per sorprese tecnologiche.

La ponderazione negli acquisti mostra una scelta di limitare le spese per i doni di parenti (il 18% contro il 16% del 2013) ed amici (il 18% rispetto al 14% dello scorso anno) ma gli italiani saranno meno severi con il partner (il 9% come lo scorso anno), i bambini (solo il 5%) ed i pranzi e le cene delle feste natalizie (il 9%).

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