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Fisco: Cgia, da Nord 100 mld/anno solidarietà a resto del Paese

14 febbraio 2015 | 11.21
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Uno studio della Cgia conferma, le Regioni settentrionali versano più di quello che prendono. Al Sud la situazione si inverte: tutte ricevono più di quello che danno. Il record in Lombardia dove ogni cittadino, neonati inclusi, ha un residuo fiscale di oltre 5500 euro l'anno

(foto Infophoto)
(foto Infophoto)

Le Regioni a statuto ordinario del Nord danno oltre 100 miliardi di euro all’anno di solidarietà al resto del Paese. Il risultato emerge da una elaborazione realizzata dall’Ufficio studi della Cgia che ha calcolato il residuo fiscale di ogni Regione italiana. Ricordando che il residuo fiscale corrisponde alla differenza tra le entrate complessive regionalizzate (fiscali e contributive) e le spese complessive regionalizzate (al netto di quelle per interessi) delle Amministrazioni pubbliche, si osserva che tutte le Regioni del Nord a statuto ordinario presentano un saldo positivo: ovvero versano molto di più di quanto ricevono, evidenzia la Cgia. La Lombardia, ad esempio, registra un residuo fiscale annuo positivo pari a 53,9 miliardi di euro, che in valore procapite è pari a 5.511 euro. Questo vuol dire che ogni cittadino lombardo, neonati e ultracentenari compresi, dà in solidarietà al resto del Paese oltre 5.500 euro all’anno. Il Veneto, invece, presenta un saldo positivo pari a 18,2 miliardi di euro che si traduce in 3.733 euro conferiti da ciascun residente.

L’Emilia Romagna, con un residuo di 17,8 miliardi di euro, devolve ben 4.076 euro per ciascun abitante, rileva ancora la Cgia. In Piemonte, che nel rapporto dare-avere elargisce agli altri territori 10,5 miliardi di euro, il residuo fiscale medio per abitante è di 2.418 euro all’anno. La Liguria, infine, dà al resto del Paese 1 miliardo di euro, pari a 701 euro per ogni cittadino ligure. Nonostante sia più contenuto rispetto al dato riferito alle realtà del profondo Nord, anche il residuo fiscale di tutte le Regioni del Centro è sempre positivo. La Toscana ha un saldo di 8,3 miliardi di euro, il Lazio di 7,3, le Marche di 2,5 e l’Umbria di 1,1 miliardi.

Se, invece, osserviamo i risultati delle Regioni meridionali, la situazione cambia completamente di segno, avverte la Cgia. Tutte presentano un residuo fiscale negativo: vale a dire, ricevono di più di quanto versano. La Sicilia, ad esempio, prosegue la Cgia, ha il peggior saldo tra tutte le 20 Regioni d’Italia: in termini assoluti è pari a -8,9 miliardi di euro, che si traduce in un dato procapite pari a 1.782 euro. In Calabria, invece, il residuo è pari a -4,7 miliardi di euro (-2.408 euro procapite), in Sardegna a -4,2 miliardi (- 2.566 euro ogni residente), in Campania a -4,1 miliardi (-714 euro per ciascun abitante) e in Puglia a -3,4 miliardi di euro (- 861 euro procapite). I dati, fa sapere l’ufficio studi della Cgia, sono riferiti al 2012, ultimo anno in cui è possibile confrontare le entrate e le spese di ciascuna Regione. Tuttavia, avverte, se si ricostruisce l’andamento registrato negli ultimi 4-5 anni, la situazione, rimane molto stabile per la gran parte delle Regioni: pertanto, è verosimile ritenere che non vi siano state delle significative variazioni anche negli anni successivi al 2012.

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