Indice rilevato dall'Istat cala dello 0,7% su mese e del 2,2% su anno, ma spicca in controtendenza settore autoveicoli (+35,9%). Per l'Istituto di via Nazionale crediti deteriorati istituti al 15,4%
Torna a scendere la produzione industriale di gennaio, dopo il risultato positivo del mese precedente. Secondo l'Istat, l'indice destagionalizzato diminuisce su mese dello 0,7%. Nella media del trimestre novembre-gennaio l’indice aumenta dello 0,1% su base trimestrale.
Corretto per gli effetti di calendario, a gennaio l’indice diminuisce in termini tendenziali del 2,2% (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 21 di gennaio 2014). L’indice destagionalizzato presenta variazioni congiunturali positive nei comparti dell’energia (+0,5%) e dei beni di consumo (+0,1%); diminuiscono invece i beni strumentali (-1,8%) e i beni intermedi (-0,2%). In termini tendenziali gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, a gennaio 2015, flessioni in tutti i comparti: beni intermedi (-2,8%), l’energia (-2,7%), i beni di consumo (-2,0%) e, in misura meno rilevante, i beni strumentali (-0,9%).
I comparti che registrano i maggiori aumenti su base annua sono quelli della fabbricazione di mezzi di trasporto (+16,1%), con l'ottavo rialzo consecutivo degli autoveicoli (+35,9%); fabbricazione di computer, prodotti di elettronica ed ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+4,3%); riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature (+4,3%). Le contrazioni più evidenti vengono invece registrate dal settore metallurgico e fabbricazione di prodotti in metallo, (-8,1%), delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-5,7%) e della fabbricazione di macchine e attrezzature n.c.a. (-5,0%).
Intanto sul fronte bancario continuano a crescere le sofferenze: secondo Bankitalia, a gennaio il tasso di crescita sui dodici mesi è risultato pari al 15,4% dal 15,2% di dicembre. Giù anche i prestiti che hanno registrato una contrazione su base annua dell’1,8 per cento (-1,6 per cento a dicembre). I prestiti alle famiglie sono calati dello 0,5 per cento sui dodici mesi, come nel mese precedente; quelli alle società non finanziarie sono diminuiti, sempre su base annua, del 2,8 per cento (-2,3 per cento a dicembre), rileva Via nazionale.
