Quest'anno l'economia globale "dovrebbe crescere nell'ordine del 3% e di qualche decimale in più l'anno prossimo". Un rimbalzo "lento rispetto quello che ci si poteva aspettare dopo l'andamento degli ultimi anni"
Ottimismo, ma con cautela, da Confindustria. "Stiamo assistendo a segnali promettenti di uscita dalla lunghissima crisi, dalle variazioni del corso dei tassi di cambio ai costi di alcune materie prime fondamentali come il petrolio, ma la ripresa rimane lenta, fragile e asimmetrica". Lo ha detto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi nel suo intervento a un convegno a Roma su Adriano Olivetti e Jacques Maritian. "Quest'anno l'economia globale dovrebbe crescere nell'ordine del 3% e di qualche decimale in più l'anno prossimo. Un rimbalzo lento - ribadisce Squinzi - rispetto quello che ci si poteva aspettare dopo l'andamento degli ultimi anni".
Il numero uno di Viale dell'Astronomia parla anche del contesto in cui si è sviluppata la crisi. "Le difficoltà economiche e le incertezze geopolitiche sembrano averci condotto quasi nell'anticamera di un moderno Medioevo, nel quale il presente è arroccamento e paura". Per questo, "serve uno scatto di orgoglio che dia respiro ai valori europei e occidentali. Noi non siamo solo moneta e regole di bilancio, siamo qualcosa di molto di più, che il mondo sa e deve continuare a cogliere. Siamo convivenza volta e civile, welfare e pensiero tecnologico e scientifico. Siamo tolleranza civile e religiosa", aggiunge il leader degli industriali.