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Lavoro: Galassi, passaggio storico ma è solo un piccolo passo

01 aprile 2015 | 11.05
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E' quanto afferma il presidente di Confapi Confindustria al termine del convegno 'Gli ingranaggi per ripartire: iniziamo dal lavoro' svoltosi a Milano

Paolo Galassi
Paolo Galassi

''Siamo senza dubbio di fronte a un passaggio storico e pensiamo che la riforma del mercato del lavoro potrebbe essere la risposta giusta. Nel contempo gli imprenditori ritengono però che questo sia solo un piccolo passo". E' quanto afferma Paolo Galassi, presidente di Confapi Confindustria al termine del convegno 'Gli ingranaggi per ripartire: iniziamo dal lavoro' svoltosi a Milano che ha visto la partecipazione di Giuliano Poletti, ministro del Lavoro, Tito Boeri, presidente Inps, Roberto Maroni, presidente di Regione Lombardia e Alberto Centinaio, consigliere delegato della Città Metropolitana di Milano.

"Una singola legge -sottolinea Galassi- può portare benefici alle piccole e medie imprese e ai lavoratori, ma serve altro. Le pmi hanno bisogno di una politica industriale che valorizzi il manifatturiero, che è quello che garantisce l’occupazione, di una riforma fiscale, di azioni sempre più consistenti in ambito di sburocratizzazione e soprattutto che il taglio del costo del lavoro diventi strutturale".

Attraverso un sondaggio l’associazione ha, infatti, sondato l’opinione del mondo delle pmi lombarde sul nuovo provvedimento legislativo. Oltre il 60% delle aziende ritiene che il Jobs Act possa dare una spinta alla ripresa anche grazie al fatto che ci si trova di fronte a una semplificazione rispetto ai contratti preesistenti e a una maggiore flessibilità nella gestione dei rapporti di lavoro. A seguito delle novità introdotte, inoltre, il 25% delle pmi sta valutando la possibilità di assumere del personale ma il 75% degli imprenditori ritiene che questo passo possa essere fatto se accompagnato anche da altri azioni concrete a favore del manifatturiero.

"Bisogna fare tutto il possibile per recuperare il gap nei confronti degli altri paesi", prosegue Galassi spiegando che "il tasso di disoccupazione è elevatissimo, le nostre imprese sono penalizzate in ambito fiscale, incide poi molto il costo della burocrazia e dell’energia. La vera sfida sarà quella di includere nel mercato del lavoro tutta una serie di soggetti tutt’ora esclusi ma anche di trovare un equilibrio tra politiche attive e passive; si spendono troppi soldi per gli ammortizzatori sociali, senza essere compensati da politiche di riqualificazione e ricollocazione che funzionano".

Per il presidente di Confapi inoltre esiste inoltre un problema "di qualità dell’offerta formativa che va tarata maggiormente sulla realtà delle pmi. Insomma la strada da percorrere è ancora lunga. Pur ottimisti di natura -conclude- gli imprenditori, infatti, sanno che questi primi segnali di ripresa, legati in maggior parte alle esportazioni e alla svalutazione dell’euro, devono essere consolidati: con la riforma del lavoro ma anche con il taglio della spesa pubblica, con la riduzione della pressione fiscale e degli sprechi".

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