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La denuncia di Padoan: "Il costo economico della giustizia in Italia è intollerabile"

30 aprile 2015 | 15.47
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Al Salone della giustizia, in primo piano le ripercussioni della lentezza burocratica sulla crescita economica. Il ministro: "Se questi costi vengono aggrediti ci saranno benefici sul pil". Pitruzzella: "le regole non devono rappresentare un ostacolo per gli investimenti". Moretti: "Servono regole globali"

 (Foto Adnkronos/Cristiano Camera)
(Foto Adnkronos/Cristiano Camera)

"Il costo economico della giustizia in Italia è intollerabile, si tratta di numeri da brividi in termini di punti percentuali di pil". E' la denuncia del ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, durante il suo intervento ai lavori del Quinto Salone della giustizia. "Se questi costi vengono aggrediti ci saranno benefici sul pil e se a questi benefici si aggiungono riforme come il lavoro e Pa si avrebbero ulteriori aumenti del pil", sottolinea il ministro.

Ma, avverte il titolare di via XX Settembre, "non esistono bacchette magiche per la crescita, non esistono palliativi". L'azione governo si basa su "un'ambiziosa agenda di riforme e un'ambiziosa agenda di politiche per gli investimenti", accanto a "misure fiscali per facilitare la vita economica alle imprese e permettere alle riforme di esplicare i loro risultati". Il Jobs act, ad esempio, è "un esempio di cambiamento positivo del mercato del lavoro". Fondamentale però, sottolinea, "è l'attuazione delle riforme" perché i paesi che fanno le riforme "sono quelli in cui si registra la crescita".

Altrettanto chiara l'analisi del presidente dell'Antitrust, Giovanni Pitruzzella, che pone il problema della qualità della regolazione e di "come le regole non debbano rappresentare un ostacolo per gli investimenti". Parole più incoraggianti, invece, per la giustizia amministrativa, "capace di decisioni di qualità e di tempi di risposta rapidi". Guardando oltre il tema giustizia, argomenta il presidente dell'Antitrust, "è fondamentale per la crescita raccogliere la sfida dell'innovazione".

L'amministratore delegato di Finmeccanica, Mauro Moretti, si sofferma su una caratteristica tutta italiana, "le regole sono costruite tutte sulla sfiducia", che va superata: "dobbiamo ragionare nell'ottica di mercati globali e servono regole globali". Solo così è possibile ottenere una "buona crescita".

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