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Pensioni, Renzi: "Problema risolto in 15 giorni. Allo studio più libertà in uscita"

19 maggio 2015 | 19.02
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Il premier a 'Porta a Porta': "L'Italia non si può permettere di perdere tempo, c'era una credibilità da recuperare in Europa". Ue e Fmi promuovono il Governo sulle pensioni. Sindacati: "Solo un primo passo". Ecco cosa cambia con il provvedimento

 (Infophoto)
(Infophoto)

"C'era un problema e l'abbiamo risolto in 15 giorni, perché l'Italia non si può permettere di perdere tempo, c'era una credibilità da recuperare in Europa, c'erano dei soldi da parte, segno di buon governo". Lo ha detto il premier Matteo Renzi a 'Porta a Porta' parlando di pensioni e della sentenza della Consulta sull'indicizzazione.

"Nella legge di stabilità - ha spiegato - stiamo studiando un meccanismo non per cancellare la Fornero ma per dare della libertà in più se accetti di prendere un po' meno, quei 30 euro: liberiamo dalla Fornero quella parte di popolazione italiana che, accettando una piccola riduzione, può andare in pensione con un pochino in più di flessibilità". Ed ha fatto un esempio concreto: "Una signora 60enne e nonna deve avere la libertà di muoversi con meno vincoli, spiegando bene che se te ne vai in pensione due anni prima perdi qualcosa".

Quanto all'adeguamento per il 2016 delle pensioni, il premier è netto: "Ci sono un milione di bambini che soffrono per la povertà, se ho soldi li voglio mettere lì e non a chi prende 5mila euro con il contributivo".

"In Italia oggi ci sono 350 mld bloccati dalla paura - ha rimarcato ancora Renzi - Sono i dati sui risparmi bancari dal 2012 al 2014 passati da 3500 a 3850 mld. Sono fermi lì, la gente ha paura, io non sono il mago Zurlì e non sono in grado da solo di far passare la paura ma l'investimento del governo è tentare di dire che l'Italia è più grande della paura".

Quindi la scuola. "Assolutamente sì", le detrazioni per scuole paritarie restano, ha scandito il presidente del Consiglio. "Alle parificate confermiamo il nostro impegno, svolgono un servizio, ma devono avere la qualità".

Renzi ha parlato anche di fisco ("Il mio sogno è pagare le tasse con questo" ha detto mostrando il suo smartphone), di vitalizi ("Questa storia dei vitalizi è insopportabile, io il vitalizio non ce l'ho, quelli che abbiamo mandato a casa ne hanno tre o quattro), e dei migranti, con riferimento all'ultima grande tragedia nel Mediterraneo.

"Noi andremo in fondo al mare a recuperare quel barcone - ha assicurato il presidente del Consiglio - costerà 15-20 mln di euro, spero che pagherà l'Unione europea se no pagheremo noi, ma tutti devono vedere quello che è successo, voglio che smettano quelli che fanno i furbi e ci fanno le lezioni". Renzi ha lanciato anche un monito: "I Paesi europei devono accettare le quote, non è che mandano le navi e lasciano gli immigrati a Pozzallo".

Riguardo alla Libia, il premier ha messo in chiaro: "Non mando le truppe italiane a farsi sgozzare senza che ci sia un impegno internazionale, stiamo parlando dei nostri figli. Diverso è per gli scafisti, siamo pronti a intervenire ma è solo una parte del problema".

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